Foto: Photoxpress
Un sogno a cinque cerchi. Un podio da contendere a Tiger Woods, McIlroy o Matteo Manassero. Con la mazza da golf, non con racchetta e palline. Evgenij Kafelnikov, ex numero uno mondiale, campione al Roland Garros 1996 e vincitore dell’oro olimpico alle Olimpiadi di Sydney 2000 in finale sul tedesco Haas, punta, deciso, ai Giochi di Rio de Janeiro nel 2016.
Il russo sarebbe l’unico sportivo a trionfare ai Giochi olimpici in due sport diversi. Il golf è la passione che assorbe la vita del campione di Sochi. Nel 2011 si è laureato campione nazionale con sei “birdie” nell’ultimo giro, quello decisivo. Un trionfo che gli consente di essere preso in considerazione per le Olimpiadi brasiliane.
Una passione, il green, divenuta nel tempo necessità per l’ex re della terra rossa di Parigi. Kafelnikov, dopo essersi ritirato dal circuito Atp nel 2003, ha dilapidato buona parte dei suoi guadagni (circa 20 milioni di euro) nelle scommesse sportive su Internet. In precedenza, l’ex tennista, come altri illustri colleghi tipo il tedesco Boris Becker e il britannico Henman, si è seduto al tavolo verde.
Giocatore professionista di poker, sguardo cupo, viso tondo per i chili in eccesso accumulati appena messa la racchetta al chiodo. Con il golf non è stato amore a prima vista. Aveva partecipato due volte al Russian Open dell’European Pga Tour, nel 2005 e 2008, finendo rispettivamente ultimo e penultimo.
Poi nel 2011 è arrivato il titolo. E, stando alle parole di Kafelnikov, è solo l’inizio di una grande carriera. "Mi alleno molto seriamente – ha detto –, ora questo sport è diventato la mia vita. È una bella sfida misurarmi con avversari più giovani, mi servirà per alzare il mio livello. Se non fossi stato ambizioso, non avrei ottenuto risultati nel tennis. Nel golf è la stessa cosa: qui sono relativamente giovane e non ho ancora espresso tutto il mio potenziale. Le Olimpiadi di Rio sono il mio obiettivo e vorrei diventare anche l’ambasciatore del golf nel mio Paese”.
Intanto Kafelnikov è stato eletto vicepresidente della Federazione tennistica russa. Un ruolo che non gli infonde grandi speranze sulla spedizione che cercherà medaglie ai Giochi di Londra: “Gli uomini non hanno possibilità alle Olimpiadi. Migliore è la situazione delle ragazze, con Maria Sharapova, numero due mondiale, ed Ekaterina Makarova che è in grado di vincere sull’erba di Wimbledon, sede del torneo”.
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