Luisa Todini con Vladimir Dmitriev, presidente di Vnesheconombank. Insieme presiedono il Foro di Dialogo italo-russo delle società civili (Foto: Ufficio stampa)
A conferma che rapporti tra Italia e Russia vanno a gonfie vele, a ottobre 2012 si terrà a Roma il nuovo forum tra i due Paesi con la presenza delle massime istituzioni. Intanto gli scambi commerciali continuano a crescere e nel primo trimestre 2012 le esportazioni dall’Italia alla Russia sono cresciute del 7,6 per cento e le importazioni del 15,5 per cento. Nel 2011 gli interscambi sono stati pari a 46 miliardi di dollari.
Approfondiamo la questione con l’imprenditrice italiana Luisa Todini, co-presidente del Foro di Dialogo italo-russo delle società civili e presidente del Comitato Leonardo.
Qual è lo stato delle relazioni commerciali tra Italia e Russia?
La crescita costante del flusso degli scambi commerciali tra l’Italia e la Russia dimostra la solidità delle relazioni economiche e commerciali tra i due Paesi. Un risultato molto positivo che trae la sua linfa non soltanto dalla storia plurisecolare di amicizia e comprensione reciproca tra l’Italia e la Russia ma soprattutto dall’evidente complementarietà dei rispettivi sistemi economici. La Russia è per l’Italia una preziosa fonte di materie prime, mentre la Russia importa dal nostro paese prodotti finiti. È un legame solido che ha saputo superare anche la recente crisi finanziaria economica.
Numeri aggiornati sugli scambi commerciali.
Negli ultimi 10 anni i commerci tra l’Italia e la Russia sono più che raddoppiati raggiungendo oltre 27 miliardi di euro (2002-2011). Il 2011 si è chiuso all’insegna della crescita delle nostre esportazioni verso la Russia, che hanno fatto registrare un +17,8 per cento, ben 5 punti percentuali in più rispetto all’incremento registrato lo scorso anno. Anche il 2012 è iniziato molto bene. Nel primo trimestre le esportazioni dell’Italia verso la Russia sono cresciute del 7,6 per cento e le importazioni del 15,5 per cento. Si tratta di un dato provvisorio, ma importante perché sottolinea un trend positivo che potrebbe ulteriormente rafforzarsi grazie all’ingresso della Russia nel Wto.
Quali sono i settori più attivi?
I consumatori russi sono particolarmente attratti dalle produzioni tradizionali del nostro Made in Italy, in particolare abbigliamento, calzature, prodotti alimentari e arredamento. Ma l’Italia vanta anche quote importanti nell’importazione in Russia di macchinari, apparecchi elettrici, e prodotti chimici e farmaceutici. Si tratta di settori che riceveranno maggiori vantaggi tariffari dall’ingresso della Russia nel Wto. Per alcuni prodotti si prevedono riduzioni tariffarie anche del 30 per cento.
Quali sono le aziende che più investono in Russia?
Sono tante le imprese italiane e i settori in cui hanno deciso di effettuare investimenti in Russia: oltre ai nostri grandi nomi della moda, calzature e agroalimentare, figurano grandi gruppi nei settori energetico, aeronautico, auto-motive e accessori, elettrodomestici, finanziario e metallurgico, della filiera costruzioni; comunicazioni, farmaceutica, petrolchimico, carbonifero, logistica.
Perché e cosa piace del Made in Italy al mercato russo?
Made in Italy e mercato russo sono un binomio vincente. La qualità dei nostri prodotti, la capacità di trovare grandi soluzioni tecnologiche – ad esempio nel settore energetico - per non parlare del design. Questi sono solo alcuni degli elementi che fanno apprezzare il Made in Italy nella Russia e nel mondo. Non voglio anticipare troppo ma basterà attendere il mese di luglio quando il Comitato Leonardo presenterà in Campidoglio una ricerca commissionata a Ipsos proprio sul gradimento dei prodotti e servizi Made in Italy da parte dei consumatori russi.
Come mai non si è tenuto il Foro Italo-Russo nel 2011?
Dopo l’ultimo vertice svoltosi a Sochi nel 2010 in concomitanza con il vertice bilaterale dei due governi, nel 2011 l’incontro non si è tenuto in quanto le agende politiche in Italia e in Russia non hanno reso possibile l’incontro ufficiale dei capi di governo e quindi anche il Foro Italo-Russo è stato rinviato, ma posso anticipare che quest’anno il Presidente del Consiglio Monti ha già proposto al Presidente Putin di organizzare il summit a Roma per il mese di ottobre e naturalmente il Foro di Dialogo ci sarà, lo dico anche a nome del mio amico co-presidente del Foro Vladimir Dmitriev, presidente di Vnesheconombank.
Putin-Monti, come saranno i rapporti bilaterali?
Senza dubbio saranno improntati all’insegna della collaborazione e stima reciproca che da sempre animano i rapporti tra i due Paesi. È soprattutto in questo momento di incertezza, che abbiamo un forte bisogno l’uno dell’altro per costruire un futuro all’insegna dell’innovazione, dello sviluppo e della crescita.
In qualità di imprenditrice quali sono gli interessi della Todini Spa in Russia?
La Todini Costruzioni ha operato in Russia negli anni Novanta, realizzando importanti ponti a Mosca e alcuni tratti autostradali. Attualmente il Gruppo Salini, di cui Todini fa parte, sta costituendo una società di diritto locale per partecipare a iniziative nel Paese. Siamo interessati a un importante progetto autostradale in project-financing nelle regioni Cerkessia e Abkazia e ad altri progetti stradali e metropolitani finanziati dall’agenzia statale Rusavtodor e autorità locali, tra cui l’ampliamento della metro di Mosca.
Com’è la sua esperienza in Russia?
Il mio legame con la Russia è profondo e sono onorata di aver ricevuto nel 2011 la Medaglia Pushkin direttamente dal Presidente Medvedev (vedi articolo). Ne sono molto orgogliosa perché ritengo sia un premio per le dimostrazioni di amicizia e cooperazione messi in atto dall’Italia, sia a livello di autorità e istituzioni sia a livello di popolo e società civile, peraltro ricambiate da parte russa. Anche con il Comitato Leonardo-Italian Quality Committee abbiamo un occhio di riguardo per la Russia sapendo quanto apprezzamento ci sia per il Made in Italy.
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