Russia e Italia insieme contro la crisi

Foto: PhotoXpress

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La cronaca dell'incontro organizzato a Milano dall'Ambasciata d'Italia a Mosca e dall'Ispi e dedicato a chi vuole investire nella Federazione. Presentato il prezioso vademecum su come muoversi nel mercato russo

La Russia costituisce una meta privilegiata per le imprese italiane che puntano su nuovi mercati di sbocco per fronteggiare la stagnazione dei consumi interni. È il messaggio di speranza emerso nel corso del convegno “Russia e Italia: opportunità e strumenti di business”, organizzato a Palazzo Turati di Milano, sede di Promos Camera di Commercio che ha collaborato all'evento, il 18 maggio 2012.

Un appuntamento che ha visto la partecipazione di esponenti delle istituzioni e del mondo del business. “A dispetto della crisi internazionale, l’interscambio tra i due Paesi continua a crescere”, ha sottolineato Antonio Zanardi Landi, ambasciatore italiano a Mosca. “Nel corso del 2011 si è registrata una crescita del 21 per cento rispetto al 2010 per un totale di 27 miliardi di euro e i primi quattro mesi di quest’anno hanno visto un ulteriore scatto in avanti con un progresso del 42 per cento nel confronto a dodici mesi”.

L’export italiano in direzione russa è stato trainato dai prodotti tipici del Made in Italy, dall’automotive all’alimentare, dall’abbigliamento al chimico, alla meccanica. In direzione opposta la principale voce di esportazione prevalgono, invece, i prodotti energetici.

Quanto agli investimenti diretti, invece, i russi guardano all’Italia in primo luogo per il settore immobiliare (nel 2011 il 42 per cento degli acquisti esteri del settore ha riguardato immobili italiani). “Segno di una capacità dell’Italia di attirare investimenti internazionali probabilmente poco conosciuta”, secondo Zanardi Landi.

La copertina del Vademecum

Ma il convegno è servito soprattutto a fare il punto sulle opportunità di investimento italiane in Russia, complice la presentazione del volume “Guida per gli operatori economici italiani nella Federazione Russa”, curato dall’Ambasciata italiana a Mosca.

“Uno strumento utile a far risparmiare agli imprenditori italiani dai sei agli otto mesi di solito necessari per comprende a fondo il mercato locale”, ha precisato Zanardi Landi. Aleksandr Nikolaevich Shokhin, presidente di Rspp (Associazione degli industriali e imprenditori russi), ha sottolineato i progressi fatti dal Paese sul fronte della stabilità politica e dell’attenzione agli investitori internazionali. “Le istituzioni sono impegnate per ridurre ulteriormente le barriere all’ingresso e garantire parità di trattamento alle aziende russe e a quelle straniere”.

Gli sforzi sono finalizzati a migliorare il rating della Banca Mondiale, che oggi colloca la Federazione al 112esimo posto per l’attrattività in termini di business.

Per Andrea Clavarino, vice-presidente di Coeclerici (specializzata nel trasporto marittimo di materie prime), “la comunanza di valori è un fattore che favorisce gli investimenti diretti nel Paese, pur nelle normali differenze culturali rispetto all’Italia”. Infine, Giuseppe Scognamiglio, executive vice president and head of public affairs di Unicredit (la più grande banca straniera della Federazione), ha sottolineato l’importanza della Russia per le aziende italiane, “in cerca di un mercato ad alto tasso di crescita dal punto di vista economico e impegnato ad attirare investimenti internazionali anche grazie a incentivi fiscali in varie province”.

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