Si fa un gran parlare della difficoltà dei giovani italiani di presentare i propri progetti in patria, motivo per cui, sempre più spesso, si chiede aiuto all’estero; in un certo senso, è stato così anche per il trentenne regista toscano Stefano Lorenzi che, a giugno 2012, inizierà a girare un film in co-produzione con la Russia.
Il film si intitola “I Calcianti” e narra le vicende personali di quattro giocatori di calcio fiorentino, il particolare mix di calcio e rugby di origine quattrocentesca che, ogni anno, viene rievocato nella storica Piazza Santa Croce a Firenze. Attori importanti come Alessandro Gassman e Martina Stella nel cast, finanziamenti russi per il primo lungometraggio di Lorenzi, che racconta l’esperienza con i produttori russi.
Il calcio storico fiorentino, noto anche come calcio in costume, è uno sport a squadre che risale alla metà del Quattrocento e può essere definito come un mix tra rugby e calcio; lo scopo del gioco è insaccare il pallone nella rete avversaria: la squadra che realizza più gol vince. Si vincono il Palio e una vitella di razza Chianina. Le partite si svolgono in costume e a contendersi la vittoria sono i quattro quartieri storici di Firenze: i Bianchi di Santo Spirito, i Rossi di Santa Maria Novella, gli Azzurri di Santa Croce e i Verdi di San Giovanni
Lorenzi, ci anticipi qualcosa sul film in lavorazione.
“I calcianti” racconta le vicissitudini umane e private dei protagonisti, uno per ognuna delle quattro squadre storiche del calcio fiorentino, gli azzurri, i bianchi, i rossi e i verdi. Si tratta di un film contemporaneo e non in costume: la parti in costume riguardano solo le scene di calcio fiorentino che viene giocato proprio in costume; diciamo che il calcio fiorentino è solo un pretesto per raccontare le vite di questi quattro uomini. “I calcianti” è una commedia amara a tratti spettacolare interamente girata a Firenze.
Oltre che regista è anche autore di questo film?
Sì, ho scritto la sceneggiatura insieme ad altri quattro autori, Francesco Cegni, Vanessa Picciarelli, Cosimo Calamini e Tania Pedroni; ci siamo documentati, abbiamo fatto tante interviste ai veri calcianti, e abbiamo buttato giù una prima stesura del soggetto
Poi cos’è successo?
Abbiamo proposto il soggetto a Gianfranco Piccioli, storico produttore di Francesco Nuti e nome di spicco del cinema italiano, al quale è piaciuta la storia e ha deciso di produrre il film, che tra l’altro ha ottenuto anche il finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività culturali, come Opera Prima.
La Russia come entra in scena?
Il produttore associato Cosimo Savio della Wop Film ha contattato la casa di produzione russa “Liga Production” che è stata subito entusiasta del progetto è a deciso di co-produrre il film. Sono stato a Mosca in occasione del Festival cinematografico Nice, ad aprile 2012 e ho incontrato i produttori che mi hanno accolto benissimo e che mi hanno rinnovato tutta la loro fiducia nel progetto. Alla fine delle riprese il film verrà tradotto e doppiato in russo e poi presentato anche nelle sale cinematografiche della Federazione. All’estero è tutto più semplice: è bastato presentare l’idea per ricevere delle risposte; in Italia invece tutto procede più lentamente.
Stefano Lorenzi, regista, sceneggiatore e fotografo, ha diretto numerosi film documentari, distribuiti nel circuito cinematografico, televisivo ed editoriale. Si è formato e ha collaborato con registi nazionali e internazionali, come Spike Lee e Paolo Virzì. È co-sceneggiatore per il cinema e la tv e ha diretto inoltre cortometraggi e spot anche per importanti case di moda
Chi saranno gli attori che interpreteranno i quattro calcianti protagonisti del film?
Daniele Liotti, Alessandro Gassman, Andrea Bosca e Aleksei Vorobyov, un giovane attore russo.
E le presenze femminili?
Ci saranno Martina Stella, Isabella Ragonese e, forse, Ksenia Rappoport.
Quando inizieranno le riprese?
A giugno 2012, proprio in concomitanza con le rievocazioni del cacio fiorentino, e spero di terminare il film per ottobre 2012 e, soprattutto, di trovare dei distributori importanti.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta