Kirilenko, canestri a fin di bene verso Londra 2012

Lo zar del basket russo, ora al Cska, e sostenitore di una fondazione per bambini, guarda alla sua ultima Olimpiade, con le valigie pronte per raggiungere Prokhorov ai Brooklyn Nets

AK-47 atterra a Londra per la sua ultima Olimpiade. Andrei Kirilenko, il simbolo del Cska Mosca che vince in Russia e in Europa. Nove titoli consecutivi in campionato e altrettante Final Four di Eurolega negli ultimi dieci anni: una corazzata, l’Armata rossa, forse l’unica squadra europea al livello di una franchigia Nba.

L’ala russa guarda con impazienza a Londra. Il suo ultimo giro - con obiettivo podio - nella competizione con i cinque cerchi. “Perché a Rio 2016 avrò 35 anni, non credo che ci sarò”, ha affermato lo zar, tornato a Mosca dopo un decennio da protagonista nella Lega statunitense, senza attendere il braccio di ferro durato sino a Natale tra cestisti e proprietari per il rinnovo del contratto collettivo.

In sei mesi ha dominato la Vtb United League e le sfide contro le più grandi squadre europee. È stato nominato Mvp delle Final Four di campionato e membro del primo quintetto difensivo dell’Eurolega.

Prima delle Final Four del massimo torneo continentale - il Cska gioca l’11 maggio 2012 contro il Panathinaikos a Istanbul - e dei Giochi di Londra, l’ex fuoriclasse degli Utah Jazz ha già realizzato uno dei progetti che l’avevano spinto a mollare i mormoni a Salt Lake City per tornare a casa.

La sua fondazione benefica, la “Kirilenko for kids”, ha donato un campo di basket a un orfanotrofio di Mosca. Agli orfani vanno anche 50 biglietti per le gare casalinghe del club moscovita. E Kirilenko ha pure staccato un sostanzioso assegno anche per la Children’s Home numero 59, una casa per bambini appena fuori la capitale russa. “Non si tratta solo di un sostegno finanziario, le emozioni e le attenzioni sono più importanti. E i bambini ci danno grandi motivazioni”, ha sottolineato l’ala del Cska.

Un tributo a Andrei Kirilenko da Youtube

Il campione russo, firmando a ottobre 2011 per il Cska prometteva di utilizzare i suoi compensi a favore della fondazione, che dal 2003 assiste orfani, scuole sportive e veterani di guerra. Il futuro potrebbe portarlo a New York. A Brooklyn, per l’esattezza, con un contratto triennale offerto dall’amico di lungo corso Mikhail Prokhorov per ricostruire i Brooklyn Nets, la franchigia del milionario dei metalli che ha traslocato da poco dal New Jersey.

Un ritorno tra i professionisti americani che l’hanno corteggiato inutilmente sino a febbraio 2012. Kirilenko voleva finire la stagione in Russia. Per vincere l’Eurolega e realizzare i progetti della sua fondazione benefica.

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