Lo chef italiano Uilliam Lamberti (Foto: archivio personale)
Non capita tutti i giorni di incontrare di persona il Presidente. Avere la possibilità di cucinare per lui, poi, è cosa per pochi eletti. Uilliam Lamberti, italiano, da quindici anni trapiantato in Russia, questo privilegio lo ha avuto. E sarà probabilmente la prima cosa che gli tornerà in mente seguendo in tv l’insediamento di Vladimir Putin al Cremlino il 7 maggio 2012. "Io là ci sono stato" forse penserà, ricordando la sontuosità delle sale e la solennità del momento.
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Andrei Makhov |
Fratelli di fuochiAndrei Makhov e Uilliam Lamberti si sono incontrati in occasione di festival ed eventi culinari. Makhov ha cucinato per Francis Ford Coppola e per Quentin Tarantino, per Michael Jackson e per Meryl Streep. Ma anche per Bill Cliton, Angelina Jolie, Jack Nicholson, Arnold Schwarzenegger e Vladimir Putin. È proprio il caso di dirlo: lo chef Andrei Makhov colleziona vip... a tavola. Inserito da tempo nel ristorante Pushkin di Mosca, uno dei locali più rinomati della capitale russa, Makhov negli anni ha avuto modo di servire le proprie specialità a volti noti del mondo politico, televisivo e dello spettacolo. "La lista di persone famose per le quali ho cucinato è molto lunga, è impossibile citarle tutte - racconta Makhov, che in Italia ha partecipato al festival Slow Food e ad altri importanti appuntamenti culinari -. Posso sicuramente dire di aver preparato da mangiare per tutti i presidenti russi degli ultimi 25 anni". Difficile stilare una lista delle preferenze di tutti i capi di Stato: "Posso però dire che Putin a tavola ha dei gusti davvero molto raffinati", confessa |
Già, perché Uilliam Lamberti, chef riconosciuto a livello internazionale, inserito per diversi anni nei più noti ristoranti Michelin, nel 2007, in occasione del compleanno di Putin, si è ritrovato alla corte del Presidente. O meglio, ai fornelli del Presidente.
"Non era la prima volta che cucinavo per una persona così importante – racconta, ricordando quei momenti -, ma sicuramente questa è stata l’esperienza più bella ed emozionante della mia carriera".
Controlli scrupolosi e grande rigore: questa l’accoglienza al Cremlino. "Hanno fatto verifiche di tutti i tipi, non solo sul piano professionale ma anche sanitario – spiega Lamberti -. La soddisfazione più grande è arrivata quando Putin ci ha chiamato in sala di fronte a tutti gli invitati per farci i complienti e stringerci la mano personalmente. È stata un'emozione indimenticabile".
Un incontro a tu per tu che lascia il segno, quindi. "Mi è sembrato un uomo davvero carismatico e simpatico – continua -. Per quanto riguarda il menù, abbiamo cucinato piatti abbastanza elaborati: per quella sera le pietanze furono decise da loro. Sicuramente è stata una di quelle esperienze che solo Mosca può regalare, perché si tratta di una città incredibile che nasconde un sacco di sorprese".
Giunto nella capitale russa nel 1997, dopo un primo momento di smarrimento, Lamberti ha capito subito le potenzialità di questa città, "ricca di tradizione e cultura".
"Sono arrivato quando le temperature erano ancora piuttosto basse – ricorda -. All'epoca la realtà era molto diversa rispetto ad ora. Inizialmente avrei voluto tornare indietro. Per noi occidentali non era facile adattarsi in questo Paese in quegli anni. Ma piano piano mi sono abituato, capendo che i russi amano incredibilmente l'Italia e la nostra cucina. Credo che ci siano molte cose che ci accomunano ai russi – conclude -. Sono anche loro molto solari, amano la vita. Dove sarei se non fossi a Mosca? Non saprei. Forse un po' qua e un po' là. Sognando però sempre la Piazza Rossa".
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