Yuri Gagarin (Foto: Itar-Tass)
Gagarin partì nel 1961 da Baikonur, che per molti anni rimase il cosmodromo principale dell’Unione Sovietica. Dal 1991 è sotto la giurisdizione del Kazakhstan, e attualmente la Russia spende 165 milioni di dollari per l’affitto e la manutenzione di questo sito storico. Dice il cosmonauta Aleksandr Aleksandrov, due volte Eroe dell’Urss e consigliere della Presidenza: “Per noi è obiettivo di primaria importanza avere un cosmodromo tutto nostro, per non dipendere dall’affitto di Baikonur, alquanto lontano per portarvi i nostri mezzi e con infrastrutture costose. Inoltre è necessaria una presenza massiccia del personale che si occupa degli start e dei mezzi tecnici”.
Il nuovo cosmodromo russo viene costruito nella regione dell’Amur, nell’Estremo Oriente (e per l’appunto si chiama Vostocnyj, cioé Orientale). Il progetto comprende due piattaforme per gli start, un centro di addestramento per i cosmonauti, un centro sanitario, impianti di produzione di idrogeno e di ossigeno. In totale, 1.500 siti. I primi start sono in programma per il 2015.
Entro questa data le “Sojuz” dovranno essere sostituite con la navicella “Rus”, una navetta pilotata, destinata ai voli lungo l’orbita terrestre e lunare. Il modello è stato presentato dalla società costruttrice “Energhia” al Salone Aerospaziale Maks-2011. Oltre a 500 chilogrammi di carico, la nuova navetta prenderà a bordo sei persone, un doppio rispetto a “Sojuz”.
Per Igor Lisov, giornalista della rivista “Novosti Kosmonavtiki”: “Con un nuovo razzo vettore deve essere sollevata la questione di una nuova piattaforma per gli start. È inopportuno costuirla a Baikonur o altrove fuori dalla Russia. Inoltre la navetta deve essere in grado di compiere i voli verso la Stazione Spaziale internazionale.”
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