Stefano Biotti con sua moglie (Foto: Mariella Caruso)
Può capitare di entrare in un albergo quattro stelle a Rimini ed essere costretti a risintonizzare la tv che, invece, del menù in italiano propone quello in caratteri cirillici. Perché Rimini è diventata il nuovo paradiso del turismo russo in Italia.
Solo nel weekend pasquale cattolico, tra il 7 e l'8 aprile 2012, sono stati 72 i voli provenienti da e in partenza da Mosca, Rostov, Ekaterinburg, Samara, Krasnodar, e altrettanti ne sono attesi per il prossimo weekend del 15 aprile 2012, che corrisponde alla celebrazione della Pasqua ortodossa. Non è un caso, visto che il 22 marzo 2012 al Moscow International Travel & Tourism Exhibition (Mitt) la città di Rimini, unica italiana, è stato insignita, insieme con altre località di tutto il mondo, del premio Travel.ru Star.
Ma se l’Apt (l'Azienda per il Turismo, ndr) riminese comincia a lavorare adesso, organizzando servizi dedicati, per accogliere al meglio i turisti russi, c’è chi tutto questo lo fa stabilmente da quasi vent’anni. E non è difficile capirlo dal momento che, entrando al Grand Hotel Genty, è più facile sentire parlare in russo anziché in italiano e, nelle informazioni al desk, nelle riviste e nei depliant dedicati, i caratteri cirillici la fanno da padrone.
Foto: Mariella Caruso
"Tutto è cominciato per caso nel 1993 – racconta Stefano Biotti, proprietario di questa enclave russa nel centro di Rimini -. Un’agenzia viaggi di Riccione cercava un albergo per ospitare per tre giorni una comitiva di russi in viaggio d’affari. Erano i primi che arrivavano e gli albergatori non si fidavano. Io dissi subito sì e non mi sono mai fermato, ospitando i viaggiatori d’affari, in maggioranza donne che si occupano di acquisti di calzature, pelletteria, abbigliamento, e che arrivano tutto l’anno dalla Russia, dall’Uzbekistan, dal Kazakhstan, dall’Armenia, dall’Azerbaijan. Ma non solo. Da tre anni a questa parte, da quando sono cominciati i flussi turistici in senso stretto, mi dedico anche a chi non viaggia esclusivamente per fare business".
Quando ancora non lo faceva alcuno, il Grand Hotel Genty è stato uno dei primi ad accreditarsi presso le ambasciate italiane a Mosca e San Pietroburgo per gli inviti. "All’inizio mi sono adeguato alle loro abitudini alimentari, adesso i miei clienti russi amano lasagne, tortellini, mozzarella di bufala, e l’agnello che cucino sempre, anche se non è Pasqua", racconta Biotti, che gestisce l’albergo con moglie e figli, compresa la 21enne Alessandra, russo perfetto dopo aver frequentato il quarto liceo scientifico a Volgograd nell’ambito di uno scambio culturale.
Foto: Mariella Caruso
Ma cosa cerca il turista russo? "Non ama le spiaggie affollate; ai bagni preferisce la natura più selvaggia di Gabicce, visita le città d’arte ed è consuetudine – conclude Stefano - il saluto alle reliquie di San Nicola a Bari… con gita andata e ritorno in giornata".
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