Puntare alla Luna sognando Marte

Sergei Ponomarev dell'agenzia spaziale Roskosmos (Foto: Itar Tass)

Sergei Ponomarev dell'agenzia spaziale Roskosmos (Foto: Itar Tass)

La Federazione progetta di creare una base sul satellite naturale della Terra per lanciarsi poi alla conquista del Pianeta Rosso. Ma gli esiti delle ultime missioni non lasciano ben sperare

Negli ultimi dieci anni i progetti spaziali russi hanno lasciato dietro di sé non poche perplessità. Visti gli esiti sconfortanti delle ultime missioni, non stupisce infatti che l’idea di tornare sulla Luna apra diversi punti interrogativi. Ma perché la Russia vorrebbe tornare sulla Luna? Di per sé, portare avanti una simile missione cinquant’anni dopo il successo americano, non avrebbe molto senso. E di certo non giustificherebbe l’enorme spesa statale necessaria per una tale missione.

Il programma scientifico lunare oggi è condotto da dispositivi privi di equipaggio, realizzati da diversi Paesi. In questo contesto anche la Russia ricopre un ruolo tutt’altro che marginale: nel giro dei prossimi dieci anni dovranno essere lanciati in orbita i dispositivi “Luna Glob” e “Luna Resurs”, uno dei quali dovrà fare rientro sulla Terra con frammenti di suolo lunare “umido” proveniente dalle regioni polari.

Base lunare. Un trampolino verso Marte?


L’analisi di questi frammenti possono servire da impulso per un programma ben più serio. Già in passato era stata dimostrata l’esistenza di grandi masse di ghiaccio nelle regioni polari della Luna, che faciliterebbero notevolmente la realizzazione di una base permanente. La Luna, nonostante l’assenza di atmosfera, può garantire l’ossigeno alla base. Ma questo comporterebbe un notevole aumento del costo del progetto.

Ciò che rende molto appetibile l’idea di creare un insediamento sulla Luna è la possibilità di convertire questa base in un trampolino per il Pianeta Rosso. La poca forza di gravità faciliterebbe infatti il lancio di una navicella pesante, capace di trasportare un equipaggio di sei o sette persone con tutti gli strumenti necessari per andare e tornare da Marte.

Ma questo non sarebbe l’unico impiego della base lunare. Nel suolo del nostro satellite naturale si trovano quantità di isotopo elio-3 relativamente abbondanti, che potrebbero essere utili per produrre in futuro nuova energia.

Una punta di amarezza


Tuttavia i progetti di Roskosmos per realizzare un volo pilotato sulla Luna entro il 2020 e le prospettive di assimilazione del satellite alla Terra restano nell’aria per cause abbastanza prosaiche. Sfortunatamente in Russia al momento attuale non ci sono progetti coerenti per la creazione di un lander lunare. A livello teorico le soluzioni ci sarebbero, ma nella pratica le cose stanno in modo ben diverso.

Per adesso le speranze si focalizzano sul programma Sistema di Trasporto Pilotato Prospettivo (Perspektivnaja Pilotiruemaja Transportnaja Sistema). Ad avere in carico l’elaborazione del sistema è la società “Energia” che ha annunciato entro il 2015 un test per la variante non pilotata, che slitterebbe al 2018 nel caso della variante pilotata. I risultati degli ultimi progetti legati al cosmo, tuttavia, lasciano qualche perplessità sul fatto che queste tempistiche verranno effettivamente rispettate.

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