Foto: http://www.silentlifefilm.com/photo
Le avventure del sex symbol di origini italiane Rodolfo Valentino sono diventate il soggetto di un film muto creato in America da un regista esordiente russo. Potrà "Silent Life" ("La vita silenziosa") eguagliare il successo del premio Oscar "The Artist"?
Ci sono voluti sei anni a Vladislav Kozlov per avverare il suo sogno. Del perché di una storia sulla leggenda di Hollywood, Rodolfo Valentino, soprannominato "il Latin Lover", parla il regista russo, che interpreta anche il ruolo del protagonista. "Sono affascinato dal personaggio di Rodolfo Valentino fin dall'infanzia", risponde Kozlov. "Mi ricordo quando, a 16 anni, mio padre mi disse che avevo lo sguardo come lui e da allora ho cominciato a sognare di interpretare Valentino in un film. Il conflitto principale di questa storia è che Valentino, sex symbol e grande amatore, è stato adorato dalle donne di tutto il pianeta, tranne che da sua moglie. Questo è il paradosso della vita: si può essere dio dell'amore sullo schermo, ma nella vita solo un essere umano, dopo tutto. Valentino ha creato un potente fenomeno culturale, è stato il primo sex symbol maschile, e ha plasmato la cultura pop americana così come la conosciamo oggi".
La madre di Valentino è interpretata dall'attrice italiana, Isabella Rossellini. Come ha fatto un ignoto regista russo a coinvolgere nel suo progetto una stella del calibro della Rossellini? "Isabella Rossellini ha letto la sceneggiatura e le è piaciuta molto. È stata una partita perfetta, perché avevo sognato di avere lei per questa parte da quando il progetto fu concepito nel 2005 ", risponde.
"Silent Life" è un film muto, che celebra il 100° anniversario di Hollywood, le tradizioni del passato e del presente tra immagini a colori e in bianco e nero. Il lavoro di Kozlov, in uscita nelle sale ad agosto 2012, vuole essere un omaggio alla nascita del cinema americano. Quanto è stato difficile trovare investitori per un lungometraggio muto a Hollywood, dove gli effetti speciali sono caratteristici? "È sempre difficile, soprattutto nel mondo del cinema indipendente", conferma Vladislav.
Per fortuna, aggiunge, in molti hanno donato i loro servizi e le attrezzature. "Sono stato molto onorato che abbiano creduto in me e nel mio progetto", sottolinea. Problemi finanziari hanno prolungato le riprese per quasi sette anni? "Sarete sorpresi, ma per molti progetti di Hollywood servono molti più anni di sviluppo - risponde -. Per gli indipendenti e le case cinematografiche allo stesso modo, i problemi, in primo luogo, hanno a che fare con i finanziamenti. Nel mio caso, in un primo momento, non avevo alcun budget, così ho dovuto creare il film da zero. Quando The Artist non era all'orizzonte, molte persone non credevano che ci sarebbe stato chi avrebbe visto un film muto. Tuttavia, ho continuato a lottare per il mio film perché pensavo che fosse un'idea strepitosa".
Kozlov sogna davvero che il suo film possa ripetere lo straordinario successo di "The Artist" di Michel Hazanavicius, che ha trionfato agli Oscar, vincendo ben cinque statuette tra cui Miglior Film, Miglior Regista e Miglior Attore per Jean Dujardin? "Silent Life e The Artist sono due film molto diversi con storie differenti alle spalle. Così, avranno vita propria e successi diversi", si augura il regista russo che vive a Hollywood.
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