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La Russia e l’Unione Europea hanno iniziato l’attuazione del piano che deve portare all’abolizione dei visti. Le prime consultazioni si sono tenute a Mosca: le parti hanno concordato i termini, entro cui si dovranno rispettare le condizioni dell’abolizione e firmare i relativi accordi. Tuttavia, anche questa volta si è visto che Bruxelles non ha fretta di andare incontro a Mosca.
Comunque sia, finalmente si passa dalle parole ai fatti. Le trattative svolte nella capitale russa hanno dato il via alla graduale abolizione dei visti. L’Europa chiede a Mosca delle garanzie per evitare che la rinuncia ai visti porti a un flusso di migrazione illegale, all’emigrazione dei soggetti con precedenti penali e a nuovi problemi di politica estera.
Secondo le fonti del Ministero degli Esteri, Mosca è pronta a rispettare già entro la fine del 2012 tutte le condizioni formulate nel documento approvato dal vertice Russia-Ue a Bruxelles a dicembre 2011, in modo che a partire dal 2014 si possano abolire i visti almeno per i viaggi di breve durata. Gli europei sono più cauti.
"Credo che la riluttanza dell’Unione Europea a prendere certe decisioni e le conseguenti lungaggini siano dovute a determinati motivi politici. L’abolizione dei visti gioverebbe innanzitutto agli imprenditori di ambo le parti. Ci sorprende la riluttanza dei nostri colleghi europei a risolvere il problema in modo radicale e definitivo. Dal nostro punto di vista, abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare per passare ai viaggi senza visti", afferma il parlamentare Dmitri Vjatkin, membro del Comitato per la Legislazione costituzionale e l’ordinamento statale della Duma.
A Bruxelles non si nasconde che alcuni importanti Paesi siano contro l’abolizione dei visti dalla Russia. "L’Unione Europea non è unita su questo problema - commenta la politologa Olga Barabanova -. Alcuni Paesi, interessati ai turisti che vengono dalla Russia, fra cui Italia, Spagna e Francia, sono favorevoli all’abolizione dei visti. Altri Paesi, e la Germania in primo luogo, si oppongono attivamente, perché i tedeschi temono che ciò possa portare a un flusso di migrazione dalla Russia. Ci sono poi gli Stati del Baltico che continueranno a dire no fino alla fine. Non credo che la situazione possa cambiare in poco tempo. Le divengenze all’interno dell’Ue e le diffidenze nutrite dai Paesi dell’Europa centrale sono i principali fattori che impediscono il ravvicinamento".
Gli esperti intervistati da La Voce della Russia ritengono che, vista questa mancanza di unità di posizioni tra i paesi Ue, per Mosca sia più facile stringere accordi bilaterali. Infatti, facilitazioni in materia di visti, che riguardano studenti, turisti e uomini d’affari, sono già stati annunciati da Italia, Spagna e Francia.
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