Nel mondo asettico dell'ospedale, le sorprese e le distrazioni sono rare. Per i bambini con malattie gravi, i clown-dottori possono essere una buona medicina, anche se temporanea. In Russia, la divertente figura del pagliaccio in ospedale si fa strada lentamente.
Un sabato presso una clinica per bambini a Mosca. L'agitazione regna. "Ospitiamo dei clown in formazione da tutta la regione nella capitale", spiega Ivan, 30 anni. Nella cassa un naso rosso, palloncini, stelle filanti, bolle... è tutto lì. Ognuno si prepara doverosamente ad affrontare lo specchio. Tra scherzi e burle, i clown pian piano entrano nei loro ruoli. Alcuni bambini provano a dare un'occhiata nella stanza furtivamente, ma la loro porta viene subito chiusa. Ivan torna a essere il dottor Flint.
Confrontarsi con i bambini malati, per lui, non è mai stato pauroso: "Ho sempre voluto lavorare con i bambini. Malati o no, sono sempre bambini. Basta spendere un minuto nelle loro camere per non vedere più la loro disabilità". Per Ivan, l'opportunità di entrare nell'Associazione Dottor Clown si è presentata due anni fa. "Quando i clown francesi sono sbarcati negli ospedali a Mosca, ci siamo resi conto come la nostra visione di un pagliaccio in ospedale era diversa dalla loro. Facevano animazione e giochi di magia, erano veri e propri clown ", racconta Elena Grushina, direttore dell'associazione.
Nei mesi successivi, le truppe russe di medici-clown erano completamente riorganizzata e il loro metodo di far ridere era stato rivisto. "Tutto doveva ricominciare da capo, - ricorda Elena Grushina -, non per essere necessariamente copie dei clown francesi, ma siamo diventati sensibili al loro approccio del mestiere, così ci siamo allenati con loro. E continueremo a farlo".
Nel Paese dei clown
In un Paese che ha visto nascere colwn famosi come Karandach, Oleg Popov e Slava Polunin , formare dei medici-pagliacci d'ospedale e ottenere un loro riconoscimento non è stato un gioco da ragazzi per l'associazione composta solo di volontari. Proprio perché si tratta di un gruppo di volontari nella loro professione di medici non vengono sempre presi sul serio; e difficoltà ci sono state anche negli ospedali, sorpresi all'idea di consentire l'ingresso dei nasi rossi in corsia. "In Russia, gli ospedali usano raramente inservienti esterni come i clown. Non era la loro priorità due anni fa, ma oggi siamo pienamente accettati", sottolinea Ivan.
Mentre Elena Grushina ribadisce che il sostegno finanziario è aumentato rispetto all'inizio dell'avventura, anche se i finanziamenti restano insufficienti.
Clown d'evasione
Quattro anni dopo la sua creazione, l'associazione conta circa 40 volontari, attori, pediatri, ma non solo. Ivan è un uomo d'affari, ma ha venduto il suo computer per il suo costume da clown da indossare due sabati al mese. "Ho condiviso momenti magici con questi bambini, - confessa -. Ma ci sono stati anche avvenimenti meno eclatanti. I genitori che accompagnano i piccoli ai nostri spettacoli si divertono con loro, rilassando i loro nervi", conclude Ivan, prima di andare a fare una gran baldoria nel reparto pediatrico.
Oggi, l'associazione Doctor Clown non è presente solo a Mosca, ma anche a San Pietroburgo ed Ekaterinburg, e pianifica di entrare presto negli ospedali di Volgograd e Novosibirsk.
Ulteriori informazioni (in russo) sul sito Web dell'associazione
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