La moda oltre la cortina di ferro

Foto: Elena Pochetova

Foto: Elena Pochetova

A Mosca è stata inaugurata una mostra che racconta come si sviluppò lo stile sovietico durante il totalitarismo. Fino al 12 giugno 2012

Il 22 febbraio 2012 al museo-riserva Tsaritsyno di Mosca è stata inaugurata la mostra “La moda oltre la cortina di ferro. Il guardaroba delle stelle d’epoca sovietica”. In esposizione ci sono abiti, completi, scarpe e accessori degli anni 1917-1991 ed anche articoli di profumeria sovietica, fotografie e illustrazioni di riviste di moda del tempo.

Per realizzare la mostra gli organizzatori hanno impiegato tre anni. Gli oggetti esposti sono stati recuperati uno ad uno, inclusi prestigiosi pezzi vintage provenienti dagli armadi di stelle dell’epoca sovietica. Molti degli oggetti facevano parte della collezione privata del noto designer e storico della moda russo, Aleksandr Vasilev. Un museo dedicato alla moda, dove poter conservare ed esporre tutti questi articoli, ad oggi in Russia non esiste.

“Questa è la prima mostra nella storia del Paese che ci racconta in modo approfondito l'evoluzione della moda”, ha dichiarato con orgoglio Aleksandr Vasilev all’inaugurazione. Non si tratta però solo di una mostra ma di una testimonianza del fatto che, in quel tempo, quando l’Unione Sovietica era separata dal resto del mondo dalla cortina di ferro e sugli scaffali dei negozi al posto dei vestiti c’era la polvere, le vere modaiole trovavano il modo di vestirsi con gusto.

Foto: Elena Pochetova

“Chi dettava legge nella moda sovietica erano le attrici del teatro e del cinema, le ballerine, le mogli dei funzionari statali”, ha raccontato Vasilev. Erano proprio loro che avevano la possibilità di andare all’estero, acquistare là le riviste di moda, la stoffa e fare sofisticati abiti facendo morire d’invidia le loro meno fortunate connazionali. Quest’ultime, non avendo tale possibilità, erano costrette a sistemare miseri capi d’abbigliamento prodotti in Urss o a creare abiti con quello che capitava. Infatti tra gli articoli esposti c’è anche un vestito del Charleston, creato con una vera tonaca da sacerdote e con una gonna tennis abilmente adattata all’abito.

Alla mostra sono esposti capi provenienti dal guardaroba personale delle ballerine Galina Ulanova e Olga Lepeshinskaja, delle attrici Ljudmila Celikovskaja, Natalja Fateeva, Klara Luchko, Ljudmila Gurchenko e di molte altre stelle sovietiche.

I manichini e le bacheche con gli accessori sono disposti in ordine cronologico. Dai provocanti vestiti con paillettes e cappellini degli anni Venti si passa al lusso dei maestosi abiti di tulle e velluto del Dopoguerra. Poi troviamo gli anni Cinquanta con i sottogonna e i completi in stile New Look.

Nella sala dedicata agli anni Sessanta, salta agli occhi il cappotto rosso orlato di pelliccia. Questo capo esageratamente chic per quei tempi apparteneva alla ballerina Olga Lepeshinskaja. Un altro vestito originale è il completo “Raduga”, composto da una salopette e da un chitone, tratto dal guardaroba della ballerina Majja Pliseckaja. Il completo le era stato regalato nel 1973 da Pierre Cardin. Allora la Pliseckaja era il volto della casa di moda “Pierre Cardin”. Alla mostra ci sono anche cose del tutto all’avanguardia: una mantellina e un cappellino fatti di penne, pochettes ricamate, abiti dalle forme geometriche bizzarre.



Foto: ufficio stampa

A Mosca la mostra rimarrà aperta fino al 12 giugno 2012. Dopodiché i vestiti saranno trasferiti a San Pietroburgo e più avanti in Estonia. Stando alle parole della curatrice della mostra Irina Korotkie, sono in corso delle trattative per portare la mostra in Italia. Non è escluso che alla staffetta prenda parte anche la Francia.

Indirizzo: Museo-Riserva Tsaritsyno, ulitsa Dolskaja 1, Mosca

Per maggiori informazioni: www.tstaritsyno.net

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