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Ergastolo e castrazione chimica per contrastare la pedofilia in Russia. La Duma, la camera bassa dell’Assemblea federale, ha approvato (354 voti favorevoli su 450) in terza lettura una legge che inasprisce le pene per i reati sessuali contro i minori. In particolare, contro parenti stretti, insegnanti delle vittime e i dipendenti dei servizi sociali che lavorano con i minorenni.
Un
giro di vite per un fenomeno che si è
quadruplicato negli ultimi dieci anni
nella Federazione. Nel
2010 sono stati commessi 961 reati di stupro su minori, di cui 384 su
ragazzi con meno di 14 anni.
E dal 2005 i crimini
sessuali contro bambini al di sotto dei 13 anni sono aumentati di
quasi venti volte. Tra
le novità approvate dalla Duma c’è il divieto della libertà
provvisoria, con il detenuto che avrà diritto di chiedere la
condizionale dopo aver consumato 4/5 della pena, rispetto agli
attuali 3/4. Le pene per i pedofili invece oscillano tra i 15 e i 20
anni di reclusione sino all’ergastolo e la castrazione chimica (per
i recidivi) per violenze su chi ha meno di 12 anni. La
castrazione, che avviene tramite un'iniezione che blocca l'azione
ormonale, non avrà effetti irreversibili e potrà essere eseguita su
richiesta del condannato o su disposizione di un tribunale, sulla
base delle perizie di una commissione medica.
Fortemente
criticata dalla chiesa ortodossa, la misura coercitiva darà diritto
a una riduzione della pena o alla liberazione anticipata del
detenuto, diventando così
pratica diffusa come in Gran Bretagna, Francia, Germania, Danimarca,
Polonia, Norvegia, Svezia, Israele, Canada e alcuni stati degli Usa.
La proposta era stata
avanzata anche in Italia alcuni anni fa. Nel 2005, all'indomani della
quindicenne violentata a Bologna e delle due studentesse stuprate a
Milano, il ministro per le Riforme della Lega Nord Roberto Calderoli
proponeva di introdurla nell’ordinamento per tutte le persone
condannate di reati sessuali.
La
legge anti pedofilia dovrà,
per entrare in vigore, prima essere approvata dal Consiglio della
Federazione - la camera alta dell’Assemblea federale - e poi
firmata dal Presidente. Tra
le altre disposizioni, punizioni ferree per la
creazione e la distribuzione di
pornografia infantile (tra i due e gli otto anni e il divieto di
alcune forme di occupazione per 15 anni). Perché la pedofilia si
nasconde in Rete. La Federazione è prima in Europa per i domini a
contenuto pedopornografico (2283 indirizzi, l’84% delle
segnalazioni europee), precedendo sul podio della vergogna Repubblica
Ceca e Spagna.
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