Foto: Vladimir Fedorenko / RIA Novosti
La lunga e fatidica giornata delle Presidenziali si è conclusa e alle 21 di Mosca iniziano ad arrivare le prime percentuali. Putin ha superato abbondantemente la soglia del 50 per cento: terza presidenza ottenuta.
Il tramonto per l'ex agente del Kgb non è ancora arrivato. Anzi è rimandato di sei anni, almeno. Con le prime indicazioni di voto svanisce per Vladimir Putin la paura di uscire calpestato dalla corsa alle presidenziali. L'ex primo ministro russo in questa nuova tornata elettorale sbaraglia gli avversari riconquistando la poltrona al Cremlino. Vedremo più avanti con quale percentuale, ma intanto Putin torna ad essere Presidente della Federazione Russa, smontando ogni tentativo di ribalta da parte di chi lo voleva in declino.
Ecco i primi dati con il 15 per cento dello spoglio. L'ex premier si attesta al 61,9 per cento. Molto lontani gli avversari: Gennady Ziuganov del Partito Comunista ottiene il 17,76 per cento; il liberal-democratico Vladimir Zhirinovskiy si ferma al 7,92 per cento; l'oligarca Mikhail Prokhorov al 7,57 per cento. Ultimo, in coda c'è il leader del partito Russia Giusta Sergei Mironov con il 3,69 per cento.
Dichiarazioni a caldo
“Non considero queste elezioni né oneste né giuste. E la vittoria non è sicuramente una vittoria meritata”. Con queste parole il comunista Gennady Ziuganov apre la danza alle polemiche post-elettorali. Secondo Ziuganov si può parlare di elezioni oneste solo nel momento in cui c’è un confronto con l’opposizione.
“Putin – ha precisato Ziuganov -, si è invece rifiutato di presentarsi a qualsiasi dibattito”. Denunciando senza peli sulla lingua la “piovra mafiosa” che incombe sul voto, il leader del Partito Comunista si è poi scagliato contro il programma di Putin, smontando punto per punto i piani per la prossima legislatura.
“Si tratta delle elezioni più oneste di tutta la storia della Russia”, ha invece controbattuto il capo della sede elettorale di Vladimir Putin, Stanislav Govorukhin.
Preannuncia una futura ricandidatura Mikhail Prokhorov, che ai giornalisti ha già anticipato una nuova corsa alla carica di Presidente per le prossime elezioni fra sei anni.
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