L'ultimo miglio postale

Foto: Itar-Tass

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Qiwi, operatore russo per pagamenti istantanei, ha messo in funzione con altri soci una rete di punti per la distribuzione automatica di pacchi

L'operatore russo per pagamenti istantanei  Qiwi ha messo in funzione insieme ad altri soci una rete di punti per la distribuzione automatica di pacchi postali. I distributori postali faranno concorrenza ai normali corrieri per le spedizioni dirette a chi fa acquisti on line.

“Il nostro obiettivo è quello di abbassare i costi legati all'”ultimo miglio”, la parte più costosa del processo logistico, quella in cui la merce arriva nelle mani del cliente. Un solo terminale potrà svolgere il lavoro di diversi corrieri”, spiega Andreas Pregovski, direttore generale di Qiwi Post.

La società è formata da tre partner: la polacca Integr.Pl, il fondo di investimenti iTech Capital e l'operatore per pagamenti istantanei Qiwi (le ultime due appartengono entrambe ad Andrej Romanenko, fondatore e direttore generale della Qiwi), e ha deciso di entrare nel mercato dei distributori postali automatici, grazie ai quali gli utenti tramite un codice Pin potranno ritirare personalmente il pacco a loro destinato.

I terminali dovrebbero permettere ai negozi on line di ridurre le spese logistiche del 20 per cento, mentre altre categorie di rivenditori a distanza (tramite catalogo o marketing di rete) vedranno accorciarsi i tempi di consegna. Qiwi Post ha già installato a Mosca e in provincia circa un quindicina di questi armadietti in metallo con sportelli di diverse misure e un  dispositivo per l'accettazione di banconote, e ha in programma di installarne altri 400 entro il 2012. Nell’arco di tre anni la società dovrebbe investire nel progetto circa 30 milioni di dollari.

Ma sul mercato russo esistono già altri concorrenti. Lo scorso anno PickPoint e Logibox hanno messo in funzione circa 200 terminali postali in tutto il paese, con un volume di mercato potenziale calcolato in  3-6 mila unità. Lo Russia dovrebbe così raggiungere i paesi europei in cui questo settore è maggiormente sviluppato. Secondo i dati di PickPoint i distributori postali copriranno entro breve circa il 15-20 per cento di tutte le spedizioni B2C.

L’esigente compratore on line

Il costo del cosiddetto “ultimo miglio”, cioè la fase finale di trasmissione della merce, come spiega il direttore generale del servizio di corriere espresso “Spsr-Express” Vladimir Solodkin, è pari a circa il 30 per cento di tutte le spese di consegna e, tenendo conto del traffico nella capitale russa, spesso anche di più. I distributori postali permettono di ridurre i costi di consegna proprio perché tutti i problemi logistici legati all'ultimo miglio vengono azzerati.

Un solo corriere che si occupa del terminale postale consegna istantaneamente diversi pacchi con un unico viaggio a percorso standard, risparmiando sia tempo che benzina. Inoltre, quando le consegne vengono effettuate dal corriere direttamente a casa dell'acquirente, capita spesso che quest'ultimo restituisca parte degli acquisti, nel 10-12 per cento dei casi, mentre la percentuale di refusi presso i terminali è decisamente più bassa, non più del 3 per cento. Gli esperti del settore spiegano questo fenomeno col fatto che restituire la merce al corriere è molto comodo dal punto di vista tecnico. Non è chiaro come l'utilizzo dei terminali si ripercuoterà sulla fedeltà dei clienti che dovranno rassegnarsi a tenersi gli acquisti indesiderati.

La consegna tramite terminale costerà ai rivenditori on line circa il 20 per cento in meno rispetto a quella tramite corriere. “Il prezzo per gli utenti dovrà essere decisamente inferiore rispetto a quello dei corrieri, ma sarà superiore rispetto a quello del servizio postale ordinario dal momento che dovrà comunque sfruttare i servizi di un corriere”, spiega Andreas Pregovski. L'acquirente, da parte sua, vedrà circa un 10 per cento di differenza nei costi di spedizione. “Parte delle spese ricadranno sull'acquirente, il che permetterà di raggiungere una significativa riduzione dei costi”, afferma Tatjana Ljubimova, direttore di Dhl Global Mail in Russia.

Vincerà il fattore umano

 Oltre a questo, i terminali permetteranno di evitare il contatto diretto tra corriere e acquirente. La possibilità di evitare l'incontro diretto col corriere e di non dipendere da lui per ricevere i propri acquisti, costituisce di per se' un grande passo avanti nei servizi di consegna.

La prima a rispondere a questa esigenza dei consumatori è stata la posta tedesca: dieci anni fa la Dhl in Germania ha iniziato a installare punti di distribuzione in diversi luoghi cruciali di passaggio, come ad esempio strade e centri commerciali: i cosiddetti Dhl Packstation. L'esempio tedesco è stato seguito in altri paesi. La pratica ha dimostrato che i terminali di consegna vengono largamente utilizzati, in particolare al di fuori dell'orario lavorativo quando la maggior parte dei corrieri non effettua i servizi di consegna. In Europa, secondo i dati di Qiwi Post, il 37 per cento dei clienti ritira i propri pacchi presso i terminali in orario serale o notturno, dalle 18 alle 8 di mattina, mentre i clienti russi di PickPoint ritirano circa il 34 per cento delle spedizioni tra le 19 e le 23.

Sicuramente il fattore determinante a favore del ritiro self-service è il prezzo: costa molto meno della consegna tramite corriere e spesso è addirittura gratuito. Inoltre il terminale postale ha un pregio che lo rende unico: quello di mantenere l'anonimato dell'acquirente, particolarmente importante per alcuni tipi di merce. Il sex-shop Intimshop, ad esempio, nelle città in cui sono in funzione i terminali postali, effettua in questo modo circa un quarto delle consegne, su un giro di spedizioni che, secondo i dati di PickPoint, non supera l'8-10 per cento del totale.

La Qiwi è interessata a questo mercato anche in forza della sua attività primaria come terminale per pagamenti diretti, spesso verso negozi on-line. Nelle regioni russe il servizio Qiwi Post si svilupperà a partite dalla rete già esistente di terminali Qiwi per pagamenti self-service.

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