Il mistero di Yulia

Foto: Itar-Tass

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L’ex primo ministro ucraino Tymoshenko in carcere da oltre sette mesi sarebbe gravemente malata. Il presidente Victor Yanukovich non esclude la grazia

È diventato un vero e proprio giallo lo stato di salute di Yulia Tymoshenko, l’ex premier ucraina in carcere da agosto 2011 e condannata a sette anni di reclusione per abuso di potere. Da mesi il team della leader della rivoluzione arancione, dagli avvocati alla figlia Evgenia e al marito Oleksander (che si è rifugiato nella Repubblica Ceca), denuncia maltrattamenti, torture e ogni nefandezza contro la povera Yulia, trasferita all’inizio dell’anno in un carcere femminile vicino a Kharkiv.

Le autorità hanno negato sempre ogni addebito, assicurando che le condizioni della Lady di ferro non suscitano preoccupazione, non c’è nessun caso di avvelenamento, anzi la pasionaria con le trecce bionde verrebbe trattata con i guanti di velluto, soprattutto rispetto a quello che sono costretti a subire gli altri carcerati nelle prigioni ucraine, considerati non proprio dei villaggi vacanza.

Qualche giorno fa è arrivata in Ucraina una squadra di medici stranieri, tedeschi e canadesi, che avrebbe dovuto portare chiarezza in quella che sembra diventata una guerra propagandistica. Per ora non ci sono state illuminazioni vere e proprie, perché la diagnosi completa non è stata svelata.

Dalla Germania è arrivata la conferma che la Tymoshenko sarebbe malata e soffrirebbe di dolori alla schiena con problemi di deambulazione, ma le carte non sono ancora tutte sul tavolo. Intorno alla probabile ernia è nato dunque il teatro della terapia: operare o non operare. Le autorità penitenziarie ucraine hanno sostenuto che l'ex premier non necessita di un intervento chirurgico e che può essere tranquillamente curata in carcere. Si attende quello che diranno i dottori di Germania e Canada.

Intanto il presidente Viktor Yanukovich ha ipotizzato la concessione della grazia alla leader dell’opposizione, ma solo dopo la fine del secondo processo a suo carico. Tempi lunghi quindi, senza contare il fatto che la Tymoshenko si è sempre rifiutata di scendere a patti con il regime e la figlia Evgenia, in questi mesi in tournée europea a difesa della madre, ha ribadito il concetto più volte: “È ovvio che mia madre non accetterà accordi di alcun genere. Ha dedicato la sua carriera politica, oltre quindici anni, alla lotta contro la corruzione e a favore della democrazia e in tutto il mondo è diventata un'icona di libertà”. Sarà.

I sondaggi del Razumkov Center danno però un quadro più relativo e a dicembre 2011 hanno registrato il 14,6 per cento di supporto pieno della popolazione ucraina per l’ex premier, il 23 per cento di sostegno parziale e il 54,9 per cento ha espresso una valutazione negativa. La maggioranza degli ucraini rimane dunque contro Yulia Tymoshenko.

Peggiora in ogni caso rating del presidente Yanukovich, con il 59,4 per cento degli ucraini che non lo sostiene, il 27,9 che lo appoggia parzialmente e solo il 7,3 per cento lo supporta del tutto. Il vero mistero è come possa fare il Paese a risollevarsi dalla crisi politica ed economica se i pilastri di governo e opposizione sono giudicati dalla maggioranza degli ucraini in maniera disastrosa. E non si vedono segnali di positivo cambiamento all’orizzonte.

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