Vignette: Niyaz Karim
La seconda
decade di febbraio 2012 porta delle novità per quanto riguarda la proposta del
budget da assegnare alla Nasa per l'anno fiscale 2013. Ma ancor prima che la
proposta venga presentata dal presidente Obama, è già noto che il programma
planetario subirà dei seri tagli. Infatti, è stato annunciato che
l'agenzia intende ritirarsi dalla missione congiunta americano-europea ExoMars.
Mentre la gente si chiede cosa accadrà dopo, le altre agenzie spaziali mondiali
stanno discutendo sulle prospettive future dell'esplorazione planetaria.
La Russia mira ancora a Marte?
Mentre la partecipazione della Nasa al progetto ExoMars è in dubbio, le autorità
dell'Esa hanno iniziato a trattare con l'agenzia spaziale russa Roskosmos su una
sua possibile adesione alla missione. L'obiettivo iniziale era quello di
sostituire il lanciarazzi americano Atlas V con razzi russi. Già nel 2011 la
negoziazione non aveva ottenuto alcun risultato, né positivo né negativo.
Nel
frattempo, il disastro di Phobos Grunt e, più in generale, le incertezze del programma
planetario russo hanno reso la situazione ancora più complessa.
In precedenza, nel 2002, l'osservatorio
orbitale europeo Integral X-ray era stato lanciato da un razzo Proton, con gli
scienziati russi che avevano potuto usufruire in cambio del 25 per cento del tempo di
osservazione. Un accordo che tuttavia non sarebbe efficace nel caso del progetto
ExoMars, poichè la parte più importante della spedizione è rappresentata dalle
strumentazioni che determineranno la serie di esperimenti sulla superficie di
Marte. Pertanto, le trattative in corso riguarderebbero inevitabilmente la
partecipazione russa alle strumentazioni scientifiche.
Poichè il programma russo su Marte è piuttosto incerto, la missione congiunta
potrebbe rivelarsi una decisione appropriata, dal momento che gli scienziati
russi avrebbero una buona occasione per studiare Marte dopo oltre 20 anni di
attesa. Tuttavia, rimane ancora la questione aperta su una possibile
reiterazione della tragedia di Phobos Grunt, e quindi un problema di costi. Se
Bolivar, o piuttosto il budget russo destinato allo spazio (e anche l'industria
spaziale), potrebbero sopportare il peso di un doppio fallimento, è una
questione da considerare con molta attenzione.
Molto probabilmente, di conseguenza la missione Jupiter sarà rinviata. Ma senza
la missione Europa Orbiter della Nasa a mappare la superficie di Europa, il piano
iniziale della Russia di atterrare su questo satellite di Giove sarebbe troppo
avventuroso. Se l'Esa deciderà di proseguire con la sua nuova missione Juice con
cui intende studiare per lo più Ganimede e Callisto solo con degli occasionali voli
di osservazione di Europa, la
Russia potrebbe dover passare al meno interessante ma meglio
studiato Ganimede.
Entrambi i progetti verranno sottoposti a breve a un attento esame, in base al
danno che Phobos Grunt ha determinato sul programma planetario russo e su
quello su Marte in primo luogo, il programma verrà rivisto. La decisione della Nasa
di ritirarsi dal progetto può giocare un ruolo cruciale in questo processo di revisione.
Il pianeta rosso abbandonato
La notizia del taglio al budget destinato alle missioni spaziali Usa non
è giunta all'improvviso. Piuttosto, però, ci si aspettava che inevitabilmente
alcuni progetti spaziali sarebbero stati sacrificati. Ma che sarebbe stata
colpita la parte più riuscita del programma spaziale americano ha rappresentato
una spiacevole sorpresa per molti, anche al di fuori degli Stati Uniti. Nonostante
il piano di ritirarsi dal progetto ExoMars fosse stato già più o meno
apertamente discusso nell'autunno del 2011, i funzionari hanno deciso di
attendere che fosse annunciata la proposta di bilancio per il 2013.
Com'è noto, il programma planetario potrebbe subire un taglio di 300 milioni di
dollari, con 200 milioni di dollari in meno da destinare al programma per
Marte. In questo modo, l'intero programma potrà contare su 1,2 miliardi di
dollari al posto degli attuali 1,5 miliardi, con una possibile riduzione fino a
un miliardo nel 2017. Al programma per Marte sono destinati attualmente 581,7
milioni. Le dichiarazioni ufficiali sulla questione verranno rilasciate oggi,
quando il direttore della Nasa Charles Bolden terrà una conferenza per i
giornalisti sul budget dell'agenzia per l'anno fiscale 2013.
Questo taglio molto probabilmente influenzerà la missione ExoMars, che ha già
una storia lunga e un po' incerta alle spalle. Originariamente partito come un
progetto esclusivo dell'Esa, è in seguito diventato un programma congiunto Esa-Nasa
con due lanci previsti nel 2016 (il Trace Gas Orbiter per studiare l'atmosfera
su Marte) e nel 2018 (in un primo momento era stato programmato il lancio di
due Rover, robot spaziali, ma poi a causa dei costi ne è rimasto in progetto
solo uno).
Così, il solo progetto su Marte, se si esclude la sonda ancora in viaggio Mars
Science Laboratory (lanciata il 26 novembre 2011 e che sta compiendo il suo
viaggio di nove mesi verso Marte dove atterrerà il 6 agosto 2012 con il compito
di cercare segni di vita) è Maven,
un orbiter che verrà lanciato nel 2013 con il compito di studiare l'atmosfera
marziana, la ionosfera, e le loro interazioni con l'energia solare. Non ci sono
altri Rover e, apparentemente, missioni di andata e ritorno con dei campioni
raccolti su Marte, che possono aver perseguito la buona riuscita della missione
ExoMars.
Tuttavia, la decisione di tagliare i finanziamenti al progetto su Marte è stata
giudicata irrazionale da Ed Weiler, l'ex capo delle missioni scientifiche della
Nasa (che si è dimesso nel settembre 2011), che ha definito il programma su
Marte "uno dei gioielli della corona della Nasa".
A questo proposito, nel 2011 la Nasa si è anche ritirata dall'Europa Jupiter Science Mission (EJSM), un altro probabile progetto congiunto Esa-Nasa con una possibile partecipazione giapponese e russa. Adesso l'Esa sta rivalutando la fattibilità e lo scenario generale della missione, ribattezzata nel frattempo Juice.
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