Brogli elettorali e impegno civile

Foto: Ria Novosti

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In Russia l’attivismo della Rete fornisce nuove opportunità a quei giovani desiderosi di prendere parte alla creazione di un sistema elettorale equo

Le accuse di brogli elettorali emerse a dicembre 2011 in occasione delle elezioni per il rinnovo della Duma statale hanno portato a un incremento delle iniziative mirate a monitorare le elezioni presidenziali del 4 marzo 2012. Esperti e osservatori vedono nell’aumento dell’attivismo un segnale positivo per lo sviluppo della società civile russa, benché qualche esperto ritiene che il movimento di protesta non durerà a lungo.

Dall’inizio di dicembre 2011 le organizzazioni di attivismo civile – sia già esistenti, sia di recente formazione – hanno assistito a un aumento del coinvolgimento da parte dei cittadini. Già alla fine di gennaio RosVybory, nata per volontà del blogger Alexei Navalny, che si batte contro la corruzione, aveva ottenuto la disponibilità di oltre diecimila volontari pronti a monitorare le operazioni di voto.

Anche Yabloko, il partito di opposizione liberale, ha visto il numero degli aspiranti “controllori” aumentare sino a raggiungere una cifra compresa, a detta del vice presidente del partito Sergei Mitrokhin in un’intervista alla rivista on line Slon, tra i ventimila e i venticinquemila. L’associazione russa degli avvocati ha già radunato quattromilacinquecento volontari, ma spera di trovarne altri, mentre la Lega degli Elettori, un gruppo on line fondato da giornalisti e blogger di primo piano, sta a sua volta cercando di reclutare e addestrare degli osservatori.

Ma il fenomeno non interessa solo l’opposizione: stando a Slon, anche il quartier generale del primo ministro Vladimir Putin dovrebbe mettere in campo circa trentacinquemila osservatori.

Le iniziative popolari a tutela della trasparenza si stanno moltiplicando anche sulla Rete, dove alcuni gruppi di utenti sono intenti a raccogliere tramite i social network e dei siti specifici dei simpatizzanti disposti a monitorare le elezioni. Mikhail Panko, iscritto alla Boston University, negli Stati Uniti, e Sergei Kopylov, della Lancaster University nel Regno Unito, entrambi russi, hanno fondato Grakon: un progetto che mira a promuovere la trasparenza nelle prossime consultazioni presidenziali. I due sperano che la loro iniziativa riesca a promuovere un coinvolgimento attivo nella politica e a insegnare alle persone a difendere i propri diritti politici.

Il sito di Grakon, il cui nome fonde i termini russi per “civile” e “controllo”, riporterà alcune raccomandazioni su quanto può essere fatto prima, durante e dopo le elezioni per aiutare a individuare i casi di brogli. Stando alla versione beta del sito, il progetto permetterà inoltre agli elettori di presentare un reclamo nel caso di violazioni delle norme che governano il processo elettorale.

Ma l’interesse riguardo al monitoraggio del voto è in aumento soprattutto tra gli studenti. “In occasione delle elezioni parlamentari sono rimasta delusa dal lavoro degli osservatori e dai casi di falsificazione avvenuti nel mio seggio”, afferma Lesya Ryabtseva, una studentessa al quarto anno dell’Università statale russa per le scienze umane (Rggu). “È per questo che ho deciso di propormi come osservatrice alle elezioni presidenziali”.

“Seguirò il voto perché voglio assicurarmi che in almeno un seggio in tutta la Russia non si verifichino brogli”, spiega invece Roman Medvedev, al secondo anno di studi presso l’Istituto statale di Mosca per le relazioni internazionali.

Yury Korgunyuk, del think tank “Indem”, considera positivo l’incremento dell’attivismo tra i russi, benché nutra dubbi sull’impatto che questo sarà realmente in grado di avere sull’esito della consultazione. “In Russia esistono molte regioni remote, angoli nascosti difficili da raggiungere e monitorare”, afferma. “Luoghi forse irraggiungibili per gli osservatori, che possono invece lavorare nelle grandi città, dove eseguire dei controlli è più facile. Occorre inoltre  tenere a mente che esistono molte organizzazioni fittizie, sostenute dal governo, che creano solo l’illusione di un impegno sociale”, ha aggiunto.

Evgeny Minchenko, dell’Istituto internazionale di expertise politica, ritiene invece che a prescindere dagli effetti che sortirà, il trend è nel complesso estremamente positivo. “Più persone partecipano alla politica e meno brogli si verificheranno”, afferma, aggiungendo oggi in Russia tutte queste iniziative a tutela della trasparenza vivono un clima concorrenziale che le incoraggia ad essere sempre più professionali ed efficaci.

“Purtroppo non ero proposta come osservatore per le elezioni parlamentari, ma adesso voglio farlo”, afferma Kira Tverskaya, studentessa di Giornalismo presso la Università statale di Mosca. “È molto interessante osservare le elezioni presidenziali dall’interno, tenere il conto delle possibili violazioni e limitare le probabilità che si verifichino brogli. Dopotutto, è stato dimostrato che tutte le rimostranze presentate al tribunale dagli osservatori in occasione delle elezioni della Duma statale hanno dato dei risultati, anche se non è ancora chiaro se verranno mai prese tutte in considerazione”.

L’aumento nel numero e nelle attività delle organizzazioni che mirano a coinvolgere i cittadini nella politica sta incoraggiando i russi a essere più consapevoli, anche se potrebbe trattarsi di una tendenza temporanea.

“Credo che occorra seguire le elezioni da osservatore”, dichiara Darya Petryagina, laureata in Giornalismo presso l’Università statale di Mosca che in occasione delle elezioni del 4 dicembre 2011 ha svolto opera di osservatrice. “Le persone dovrebbero sapere ciò che accade nei seggi durate le operazioni di spoglio. E anche se non riuscissero a modificare l’esito delle elezioni, almeno sarebbero testimoni delle falsificazioni e potrebbero raccontare ciò che hanno visto ad amici e parenti. È importante, perché tutto ciò rende il processo elettorale più trasparente e difficile da manipolare”.

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