Foto: Itar-Tass
Stando ai dati offerti dal ministro delle Comunicazioni russo, Igor Shcegolev, il mercato delle tecnologie dell’informazione, nel 2011, ha registrato una crescita del 14,6 per cento, fino a 649 miliardi di rubli. Secondo Shcegolev, questo incremento è dovuto all’aumento significativo del mercato dei software e dei servizi Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Tic). Il numero di utenti Internet, fra i russi, è aumentato del 5,4 per cento, per un totale di 70 milioni di persone.
Diversi istituti finanziari e analisti indipendenti concordano sul fatto che il mercato russo delle Tic si è ripreso quasi completamente dalla crisi finanziaria del 2008. Il mercato in questione potrebbe tornare al volume e al ritmo di crescita precedenti alla crisi già nel prossimo futuro, se si suppone un incremento del Pil nominale del 18,5 per cento su base annua (secondo il Ministero dello Sviluppo Economico russo) e un ulteriore rafforzamento del rublo, osserva, in una sua indagine, la società di investimenti russa “Infina”. La crescita del mercato delle Tic è, tuttavia, in ritardo di tre-quattro mesi rispetto all’incremento del Pil nazionale.
Secondo le previsioni del Ministero dello Sviluppo Economico russo, il mercato, in futuro, non farà altro che crescere: del 15,8 per cento nel 2012 e del 18,1 per cento nel 2013. Fondamentale importanza avrà la crescita economica reale, l’incremento degli investimenti, la stabilità finanziaria delle imprese, l’aumento del reddito dei cittadini, l’assenza di forti fluttuazioni valutarie, una pressione inflazionistica moderata e la riduzione della pressione fiscale sul settore.
La quota di tutte le imprese russe sul mercato mondiale si aggira intorno all’1 per cento (circa 16-20 miliardi di dollari). Stando alle proiezioni del Ministero, il volume del mercato russo delle tecnologie dell’informazione raggiungerà entro il 2013 i 32 milioni di dollari. Nel rating del Forum Economico Mondiale, la Russia occupa il 77esimo posto nel piano di sviluppo del settore delle Tic, e il terzo posto tra i Paesi orientati alle risorse. Le esportazioni russe di servizi Tic non sono superiori a 1.5 miliardi di dollari e l’intero comparto, in Russia, impiega meno di 300mila persone.
Futuro “tra le nuvole”
Il mercato russo delle Tic è dominato dal ramo delle telecomunicazioni (più del 50 per cento), mentre la componente informatica trova, in sostanza, sempre meno spazio, rispetto al resto dei Paesi europei, dove, invece, il 30-40 per cento spetta alle telecomunicazioni e il 60-70 per cento all’informatica).
Secondo le previsioni degli esperti, il mercato delle Tic crescerà a spese dello sviluppo delle regioni, della loro informatizzazione e accesso alla rete, e la crescita attiva si prospetta nei prossimi 5-10 anni. Al momento, il settore domestico delle Tic è concentrato principalmente nelle zone di Mosca e di San Pietroburgo. Nei prossimi anni si avrà un aumento rivoluzionario delle tecnologie cloud. Il mercato in questione è ancora giovane, ma i suoi tassi di crescita previsti dovrebbero sostanzialmente superare quelli di tutto il mercato di servizi Tic nel periodo 2011-2015. Inoltre, si prevede l’introduzione di servizi di cloud computing destinati a organizzazioni di scambio elettronico interministeriale e di concessione di servizi statali e municipali ai cittadini. Secondo le previsioni del provider Idc, nel 2015 il volume dei servizi di cloud computing in Russia sarà di 1,2 miliardi di dollari. Nel 2010 era solo di 35 milioni di dollari, 34 volte inferiore al valore previsto tra 5 anni.
Il contributo dello Stato
Le tecnologie cloud sono uno dei 15 settori prioritari, il cui sviluppo è promosso dal Centro di innovazione “Skolkovo” nel quadro di attività di un cluster di tecnologie dell’informazione. Oltre ai servizi di cloud computing, nell’elenco rientrano sistemi di ricerca multimediale, identificazione ed elaborazione audio e video, mobile applications, soluzioni ingegneristiche complesse, tecnologie dell’informazione “verdi”, reti di sensori wireless e così via. Il progetto Skolkovo è la più grande iniziativa pubblica nella sfera dell’innovazione degli ultimi anni, ma ce ne sono anche molte altre.
Il sostegno dello Stato si è fatto particolarmente sentire negli ultimi due-tre anni: le istituzioni statali sono sempre più disponibili via Internet; si è iniziato a introdurre vari progetti innovativi; lo Stato è intervenuto per combattere la pirateria e i raider commerciali e ha annunciato lo sviluppo di mezzi di comunicazione di massa online e lo sfruttamento commerciale delle reti di quarta generazione.
Leader conosciuti e sconosciuti
I leader del mercato russo delle Tic sono l’integratore di sistemi Ibs Group e lo sviluppatore di software “Armada”. La loro attività si concentra su progetti a lungo termine e con margini elevati. Ricoprire una posizione di leadership permette a queste imprese di diversificare il proprio business: un requisito indispensabile al giorno d’oggi. I due gruppi sono coinvolti in diversi progetti statali nei settori della sanità, dell’energia e delle infrastrutture pubbliche. Tra le priorità di entrambi i gruppi vi è lo sviluppo a lungo termine di infrastrutture Tic basate su tecnologie cloud.
Gli analisti sottolineano che le imprese sono troppo concentrate su progetti Tic statali. Inoltre, il rallentamento del tasso di crescita mondiale e russa ha avuto un impatto negativo sulla domanda dei consumatori di prodotti e servizi Tic. All’utente di massa, in Russia e all’estero, i nomi Ibs e “Armada”, quasi sicuramente non dicono nulla. Non è così per i produttori di software destinati agli utenti privati.
“Kaspersky Lab” è il produttore più famoso della Russia di sistemi di protezione contro virus, spam e attacchi di hacker, nonché uno dei più conosciuti del mondo. È di fatto uno dei pesi massimi del settore: nel 2010, per il suo tasso di crescita, è entrato nella Top10 delle imprese leader nel mercato delle tecnologie dell’informazione. È un gruppo internazionale di società con sede centrale a Mosca e filiali in Gran Bretagna, Germania, Francia, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Cina, Paesi Bassi, Polonia e Romania. La rete di partner riunisce più di 550 imprese in più di 60 Paesi nel mondo. Nel gruppo lavorano circa 600 specialisti altamente qualificati. Rientra tra i cinque principali sviluppatori di software per la protezione di dati contro minacce provenienti da Internet.
Un altro celebre esempio è la società russa Abbyy (fino al 1997, Bit Software), fondata nel 1989. Al giorno d’oggi è una delle aziende leader nello sviluppo di tecnologia Ocr e di software linguistici. Il gruppo Abbyy vanta dieci uffici internazionali in Russia, Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Taiwan, Ucraina e Cipro, l’agenzia russa di traduzioni Abbyy Language Services (Perevedem.ru) e il gruppo editoriale Abbyy Press.
Secondo una ricerca condotta da Abbyy, il numero di utenti che utilizzano i suoi prodotti si aggirano attorno alle 30mila persone in più di 130 Paesi. Decine di migliaia di organizzazioni in tutto il mondo elaborano, con l’ausilio delle sue tecnologie e programmi, più di 1,6 miliardi di pagine di documenti e moduli ogni anno. I leader nel mercato della gestione documentale e del data entry – Dell, Epson, Fujitsu, Hp, Lexmark, Microtek, Panasonic, Siemens Nixdorf (Germania), Samsung Electronics, e molti altri – si servono della sua tecnologia per la loro produzione.
I principali problemi del settore
Parlando dei problemi del settore, gli analisti evidenziano la scarsità di finanziamenti, la mancanza di strumenti di prestito o l’impossibilità di ottenerli. Inoltre, l’elevata pressione fiscale delle imposte sul lavoro, che incide per il 5-10 per cento sulla struttura dei costi delle aziende del settore non primario, rallenta in una certa misura lo sviluppo di società di tecnologie dell’informazione e diminuisce la loro competitività.
Il settore delle Tic è complementare agli altri comparti dell’economia, pertanto è molto sensibile allo stato dell’apparato economico nella sua totalità: dinnanzi a una crescita dell’economia cresce a ritmi accelerati, mentre nel caso di una recessione ne risente più di altri. Secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico russo, il mercato russo delle Tic cresce a un tasso inferiore rispetto al volume totale di beni e servizi prodotti nel Paese. Nel 2010 la quota di Tic nel Pil della Russia è scesa fino al 4 per cento (4,6 per cento nel 2009, 4,2 per cento nel 2008, 4,8 per cento nel 2007).
La quota delle importazioni continua invece a occupare una parte consistente del mercato russo delle Tic. Eppure, nel 2010 la multinazionale Russoft ha registrato un aumento delle esportazioni di software del 17 per cento (fino a 3.1 miliardi di dollari) rispetto al 2009.
Il settore delle Tic si concentra attorno a un gruppo di grandi società: nel 2010, leader della crescita sono state solo dieci grandi imprese. Queste hanno superato la crisi molto più in fretta rispetto alle altre e l’incremento dei loro proventi è stato del 30 per cento, pari a circa il 70 per cento del reddito complessivo delle prime trenta (312 miliardi di rubli). Possiedono il 54 per cento del mercato nazionale delle Tic (circa il 5 per cento in più rispetto al 2009).
I concorrenti stranieri (Microsoft, Apple, HP, Foxconn, TrendMicro) si insinuano sempre di più nel mercato russo delle Tic, e questa intromissione aumenterà con l’entrata della Russia nella Omc. Le imprese estere vantano ingenti risorse finanziarie e tecnologie avanzate, ciò provoca un inasprimento della concorrenza sul mercato e fa sì che gran parte del personale domestico venga attratto maggiormente dai datori di lavoro stranieri. La sete di risorse umane e la mancanza effettiva di riserve di personale è un problema che da tempo interessa il mercato russo delle Tic. “Trovare il candidato giusto è molto difficile”, osserva il presidente di un’impresa del settore. “A volte bisogna aspettare mesi per chiudere una posizione particolare che richiede conoscenze e competenze a cui spesso è difficile dare un nome specifico”.
Nonostante l’ingente sostegno finanziario dello Stato, gli annunciati progetti statali nel settore delle Tic non sempre si realizzano in tempo o nella maniera dovuta. Ad esempio, al posto del programma Elektronnaja Rossija (Russia Elettronica) (2002-2010), i cui risultati complessivi sono stati valutati negativamente, è stato attivato il programma statale Informacionnoe Obščestvo (Società dell’Informazione) (2011-2018); era stato sospeso in gran parte a causa degli scarsi risultati registrati dal programma per la creazione di parchi industriali nella sfera delle alte tecnologie, con il quale entro il 2010 si sarebbero dovute fondare dieci parchi industriali e stanziare 10.3 miliardi di rubli (il programma è stato esteso fino al 2014 con lo stanziamento di altri 13 miliardi di rubli).
Nonostante molte imprese Tic avessero manifestato la possibilità e la volontà di annunciare, prima della crisi, piani per una Ipo (Offerta Pubblica Iniziale), la crisi ha annullato tutte queste speranze: nessuna impresa Tic ha annunciato piani per una IPO nel 2010-2011.
D’altra parte, l’informatizzazione su larga scala della società russa, che è iniziata in ritardo, e la creazione di “cloud” nazionali, oltre alle evidenti carenze, hanno permesso di utilizzare soluzioni e concetti già pronti per la realizzazione di queste tecnologie e di saltare subito diverse fasi dell’evoluzione delle Tic.
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