Foto: Ria Novosti
Foto: Kira Twerskaja |
Il 25 gennaio 2012, in occasione della Festa degli Studenti, il Presidente russo Dmitri Medvedev ha incontrato gli studenti della facoltà di Giornalismo dell’Università Statale di Mosca (Mgu), tre mesi dopo la sua prima visita, fuori programma, del 20 ottobre 2011.
In quell’occasione, gli studenti non erano stati avvisati dell’arrivo del Presidente e l’evento aveva suscitato un vespaio di polemiche poiché, stando alle voci, solo i membri dei vari movimenti pro-Cremlino erano stati ammessi a parteciparvi. Inoltre, alcuni studenti si erano lamentati sui propri account Twitter di essere stati trattenuti dal Servizio di Sicurezza Federale, che aveva occupato l’edificio molte ore prima dell’arrivo del Presidente, impedendo a molti altri di accedervi per seguire le lezioni.
Secondo la Preside della facoltà, Elena Vartanova, questa volta, l’intervento di Medvedev è stato molto proficuo. “Penso che l’incontro sia andato molto bene”, ha dichiarato. “Il fatto che il Presidente, che all’inizio aveva dato la disponibilità a fermarsi solo per un’ora e venti minuti, si sia alla fine trattenuto per quasi due ore, dimostra che l’incontro è stato interessante anche per lui. Ritengo che gli studenti e il Presidente Medvedev abbiano trovato un terreno comune”.
Le misure di sicurezza durante la visita del Presidente sono state osservate con estremo rigore. Gli studenti potevano avere accesso all’edificio attraverso due ingressi, solo dopo aver mostrando la propria tessera studentesca e il proprio passaporto. “Ci hanno perquisito per bene prima di lasciarci entrare”, ha confermato Daria Klimasheva, una studentessa di Giornalismo del terzo anno. “Tutti, eccetto nove fotografi autorizzati, sono stati costretti a lasciare all’entrata le proprie macchine fotografiche, anche quelle non professionali. Molti si sono lamentati della richiesta”.
Le domande che gli studenti hanno rivolto al Presidente hanno riguardato le recenti proteste di massa a seguito delle elezioni parlamentari, i rapporti Russia-Stati Uniti, le tensioni Russia-Georgia, cultura e istruzione. “Sono convinto che il nostro Paese non abbia bisogno di una rivoluzione”, ha risposto Medvedev alla domanda sulla possibilità di una rivolta o di un rovesciamento politico. Alla domanda se fosse pronto a essere giustiziato in caso di una ribellione, ha risposto di essere disposto a morire per gli ideali in cui crede.
“Alcune persone si sono solo lamentate della propria vita”, ha riconosciuto la studentessa Daria Klimasheva. “Non ho avuto la possibilità di prendere la parola, ma mi sarebbe piaciuto rivolgergli delle domande più personali, qualcosa riguardo a lui come persona e non come Presidente”.
Igor Malinin, uno degli organizzatori dell’incontro, è rimasto soddisfatto di vedere che gli studenti si erano preparati bene per l’evento e non hanno avuto paura di fare domande a volte un po’ provocatorie. Ad esempio, uno studente ha chiesto a Medvedev spiegazione sui brogli alle elezioni parlamentari del 4 dicembre 2011, sostenendo di aver assistito a una frode. Medvedev, in risposta, ha tuttavia descritto le ultime elezioni come le più oneste nella storia della Russia.
Un’altra domanda ha riguardato la decisione di Medvedev di ritirarsi dalla corsa alle presidenziali, a favore del primo ministro Vladimir Putin. “Ammetto che alcune delle persone che hanno partecipato alle manifestazioni di Piazza Bolotnaja e di Corso Sacharov potrebbero volere altri scenari politici e forse anche la mia candidatura alle elezioni”, ha dichiarato il Presidente. “Ed è normale”. Medvedev, tuttavia, non ha escluso la possibilità di concorrere in futuro alla Presidenza della Russia.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email