Foto: Evgenij Utkin
La Fiera internazionale Vicenzaoro Winter, una delle più importanti fiere mondiali di gioielli, inaugura il 2012 e detta le tendenze di un settore che non resta indenne alla crisi mondiale. Come stimano gli esperti, nel 2011 le vendite di gioielli sono cadute del 15-20 per cento rispetto all’anno precedente. E per il 2012 si prospetta un anno altrettanto difficile.
La Fiera di Vicenza resta comunque un’isola felice, così come ha dichiarato il presidente Roberto Ditri: “Qui è vietato parlare di crisi”, ha detto, annunciando l’investimento di 36 milioni di euro per la costruzione di nuovi padiglioni.
Visitando la Fiera si scopre infatti che la lingua più parlata, dopo l’italiano e l’inglese, è il russo. All’evento non ci sono espositori della Federazione, ma tantissimi buyer russi. E così agli stand si incontrano ragazze dell’Est, scelte non solo per la bella presenza, ma anche per poter comunicare con i clienti.
Passando per lo stand di Cielo Venezia 1270, dove è esposta la corona di Miss Italia prodotta da Miluna, dello stesso gruppo, si incontra un signore di San Pietroburgo che si avvicina per parlare con Mattia Cielo, titolare dell’omonima società nata da poco. Il colloquio è riservato, ma si capisce che i russi sono interessati a nuove collezioni di lusso. Lo stesso Mattia Cielo in seguito confermerà che sono passati molti acquirenti dell'Est per vedere la sua collezione, e lui stesso sta pensando di aprire a Mosca una delle prime cinque boutique mondiali.
Ma cosa piace ai russi? I gusti sono i più vari e oscillano dai classici gioielli in oro con diamanti, perle e pietre colorate ai nuovi articoli di moda realizzati in argento e in metalli innovativi come bronzo e rame, uniti a pietre naturali e a smalti.
A questa tipologia di prodotti, che ricalcano le ultime tendenze fashion, la Fiera di Vicenza dedica da alcuni anni uno speciale padiglione, il Glamroom, dove oltre quaranta aziende presentano le proprie collezioni all’interno di una cornice assolutamente inusuale per una manifestazione orafa: si tratta di stand aperti dove il visitatore può vedere, toccare e provare direttamente i gioielli esposti, senza nessun tipo di barriere e vetrine, così come invece accade negli altri padiglioni. E proprio qui si incontrano moltissimi ospiti della Federazione.
Presso Koinè di Padova si fermano alcuni visitatori dell'Est, che guardano con interesse i gioielli con tessuti metallici di diversi colori. “Qualche anno fa abbiamo iniziano a vendere all’interno della Federazione attraverso agenti madrelingua che contattano telefonicamente gli importatori e le principali catene di negozi per invitarli alle fiere o per fissare appuntamenti nei loro uffici”, racconta Nicola Borina di Koinè. “Il buyer russo è molto attento alla moda – aggiunge -, e ricerca gioielli innovativi in grado di differenziarsi dall’enorme offerta di prodotti, molto spesso simili tra loro, attualmente esistente nel mercato”.
Ai clienti russi piacciono molto anche i prodotti tecnologici: “Il tessuto metallico si ottiene combinando più fili di rame smaltati in argento dello spessore di 8 micron. Basti pensare che il cashmere misura solamente 12 micron”, spiega Borin. “Durante la manifestazione – dice -, abbiamo acquisito nuovi clienti, alcuni anche russi, grazie soprattutto alla creazione di un prodotto innovativo, costituito da una catena sfaccettata inserita all’interno di un tessuto di rame trasparente. Questi gioielli particolarmente innovativi sono in grado di raggiungere anche la fetta più giovane del mercato, ovvero clienti al di sotto dei 30 anni”.
Cosmo Petrone di Vintage Bijoux spiega che in pochi anni è aumentato il numero di clienti russi, non solo a Mosca o San Pietroburgo, ma anche a Novosibirsk e in altre città della Federazione, facendo salire le vendite verso la Russia, che corrispondono a circa il 30 per cento del totale.
Nel tentativo di capire perché i russi vengono a Vicenza, qualche buyer spiega: “Il motivo che attira così tanti clienti dall’Est è che qui non ci sono solo stand, ma anche seminari e workshop, dove si scoprono le ultime tendenze. Si tratta di un evento utile e innovativo. Vicenza, poi, oltre ad essere una bellissima città, è anche vicina a Venezia e Verona. La cucina italiana, infine, contribuisce sicuramente ad attirare i visitatori”.
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