Presidenziali, una poltrona per sette

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Ufficializzati i nomi degli sfidanti alla corsa al Cremlino del 4 marzo 2012, che proveranno a battere il candidato favorito, Vladimir Putin

Fonte: Sergei Yolkin  

Il premier Vladimir Putin si prepara a guardare in faccia i propri avversari alle presidenziali. Il 18 gennaio 2012 è infatti scaduto il termine per presentare i due milioni di firme necessari agli esponenti delle formazioni politiche non rappresentate alla Duma per partecipare alla corsa al Cremlino.

Sulla base dei risultati raccolti, saranno tre i candidati indipendenti che correranno per le elezioni del 4 marzo 2012. Si tratta dell’oligarca Mikhail Prokhorov, la cui candidatura ha creato non poco scalpore all’interno della Federazione; Grigori Iavlinski, leader del partito di opposizione Yabloko, e Dmitri Mezentsev, governatore della regione di Irkutsk. A loro, si devono aggiungere gli inquilini della Duma: Gennadi Ziuganov, leader del partito Comunista, Vladimir Zhirinovski, leader del partito Liberal Democratico, e Sergei Mironov di Russia Giusta.

Non sono mancate le polemiche da parte di Svetlana Peunova, capo del partito indipendente “Volia” (Volontà), scartata per aver presentato solamente 243mila firme. “Arrivare a due milioni è impossibile”, avrebbe affermato la Peunova, insinuando possibili falsificazioni da parte di chi quella cifra è riuscito effettivamente a raggiungerla. 

Intanto inizia la danza dei sondaggi: nonostante il clima rovente post elezioni parlamentari  abbia portato in piazza migliaia di “indignandos”, secondo un’inchiesta dell’istituto Vtsiom (condotta su un campione di 1.600 cittadini) se si andasse alle urne oggi, Putin passerebbe al primo turno con il 52 per cento dei voti. Lo sfidante comunista Ziuganov otterrebbe invece l’11 per cento delle preferenze, a fronte del 9 per cento del democratico Zhirinovski. Più giù, fermo al 2 per cento, il miliardario Prokhorov, che nella serata del 19 gennaio 2012 ha inaugurato il carosello dei dibattiti televisivi con un faccia a faccia con lo sfidante Ziuganov.

Tira aria pesante, invece, per il blogger Alexei Navalny, idolo dell’opposizione, portabandiera delle proteste che hanno surriscaldato le strade di Mosca a dicembre 2011, ora accusato di “sfruttare la propria popolarità a fini personali”. Si sarebbero infatti rincorsi su Internet i commenti sprezzanti nei confronti del blogger, accusato di aver preso le distanze da alcune iniziative organizzate dai movimenti di opposizione. Stupisce, poi, la sua mancata adesione alla nuova Lega degli elettori, un’organizzazione apolitica nata per sostenere elezioni regolari all’interno della Federazione.

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