Amica neve e orsi polari

Foto: Reuters / Vostock Photo

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L'inverno in Russia non fa più paura come un tempo e restano immutate antiche tradizioni, come il tuffo nell'acqua ghiacciata del 19 gennaio

La neve e il freddo non fanno paura. E nella stagione più lunga dell'anno, l'inverno, la Russia si scalda anche con una serie di festività. Dopo il 14 gennaio, il capodanno secondo il calendario giuliano,  è la volta del 19, il Battesimo di Gesù.

Il 19 gennaio è un giorno importante per quelli che spesso vengono chiamati "orsi polari" in Occidente, ma che sono conosciuti come trichechi in Russia. In questo giorno, che i russi credenti ortodossi celebrano come il giorno del Battesimo di Gesù, diverse migliaia di persone aspettano il momento in cui i sacerdoti benedicono i fiumi e i laghi, per poi tuffarsi in acqua, a volte attraverso un buco a forma di croce praticato nel ghiaccio spesso. Pochissime persone muoiono assiderate nell'acqua ghiacciata perché tutti conoscono le regole: ti immergi tre volte, poi ti strofini con un asciugamano, e indossi degli abiti caldi o, ancora meglio, ti rechi in una sauna. E anche se di solito l'evento scivola via senza intoppi, il personale dei servizi di emergenza è sempre a portata di mano.


 


Nel corso del tempo, i russi hanno adattato le loro strategie per affrontare il freddo alle nuove tecnologie. Cinquant'anni fa, si andava nella banya, la sauna russa, e si beveva il tè riscaldato nel samovar (grande teiera metallica con fornello ad alcol incorporato, usata in Russia e nell'Europa orientale per bollire l'acqua per il tè o mantenerla bollente, ndr). Oggi i russi non devono più preoccuparsi di questo aspetto, visto che tutti gli edifici sono dotati di un riscaldamento centralizzato. Il problema però è che non ci sono termostati autonomi. Una temperatura dell'ambiente confortevole può essere raggiunta solo aprendo per un po' le finestre.

Gli ambienti surriscaldati e l'aria calda e secca rappresentano un problema universale nel Paese, e una benedizione per le vendite di umidificatori. I test sul campo condotti da Bosch e Siemens in Russia hanno dimostrato che l'uso di un riscaldamento moderno e dell'isolamento termico potrebbe comportare un risparmio fino all'80 per cento dei costi, ma nonostante ciò il modello di riscaldamento centralizzato sembra rimanere l'unico fattibile. Per prevenire il congelamento dell'acqua nei tubi, l'acqua calda viene prima riscaldata nelle centrali elettriche e poi distribuita direttamente nelle case.

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Gli animali che vivono in Russia si sono evoluti per far fronte al freddo. La tigre siberiana, conosciuta anche come la tigre dell'Amur, non è solo la più grande di tutte le tigri, ma anche l'unica che vive in una zona dove ci sono neve e ghiaccio. Le temperature sul fiume Amur, nell'Estremo Oriente russo, possono scendere anche fino a - 49 gradi. Per affrontare il clima, la tigre ha un pelo lungo e spesso e cinque centimetri di strato di grasso che la proteggono dalla morte per congelamento.

Gli sport invernali più divertenti e meno estremi sono invece lo slittino e il pattinaggio. Molti russi amano anche praticare lo sci di fondo nei boschi. Gli uomini russi in fuga dal caos quotidiano si possono incontrare anche sui laghi ghiacciati: armati di trivella, fanno dei buchi nel ghiaccio per avere accesso all'acqua. Avvolti in vestiti caldi, spesso seduti nelle tende, meditano di fronte a buchi nel ghiaccio profondi 20 centimetri per ore, aspettando al gelo e al freddo e sperando che un pesce si risvegli dal suo torpore invernale e abbocchi.


E i russi cosa indossano d'inverno? I guanti sono un accessorio in voga. Sono stati portati in Russia dagli svedesi, che hanno dato ai guanti il nome di varezhki. I tradizionali stivali di feltro russi, poi, i valenki, rappresentano l'equivalente di guanti per i piedi ottenuti  infeltrendo la lana di agnello. Questi stivali proteggono le dita dei piedi dal freddo anche a temperature al di sotto dei 30 gradi. Tuttavia, non sono resistenti all'acqua e non sono dotati di suole, motivo per cui vengono tradizionalmente indossati con le galosce. Il numero degli stivali di feltro prodotto in Russia ogni anno è stimato in 4,5 milioni di paia.

Altre parti del corpo che hanno bisogno di essere protette sono le orecchie. Un risultato che si ottiene con il colbacco: un copricapo di pelliccia, da quelli più semplici in pelliccia sintetica ai modelli di lusso in pelliccia di zibellino.

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