Miracolo a Tiraspol

Foto: Itar-Tass

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In Transnistria l’ex presidente del parlamento Evgeny Shevchuk ha vinto le elezioni presidenziali con oltre il 76 per cento dei voti. Finisce ufficialmente l’era di Igor Smirnov

Ogni tanto succede qualcosa quando meno te lo aspetti. Soprattutto nello spazio postsovietico. Detto in breve: qualche settimana fa in Ossezia del Sud, la repubblica separatista georgiana che ha dichiarato l’indipendenza sostenuta da Mosca, le elezioni presidenziali sono finite nel caos con i due candidati – Anatoly Bibilov e Alla Dzhioyeva – che non sono riusciti a mettersi d’accordo sulla successione a Eduard Kokoity e si sono dati di fatto appuntamento a nuove elezioni all'inizio del 2012.

Poi in Transnistria, altro lembo di terra non riconosciuto dalla comunità internazionale, il capo di Stato Igor Smirnov, in carica sin dagli anni Novanta, ha lasciato il passo all’ex presidente del parlamento Evgeny Shevchuk, che ha vinto le presidenziali con oltre il 76 per cento dei voti.Per Tiraspol sembra una specie di terremoto, visto che il padre padrone della Repubblica Moldava di Pridnestrovie (questo il nome ufficiale della Transnistria, autoproclamatasi indipendente nel 1990, prima della dissoluzione ufficiale dell’Urss) non è arrivato nemmeno al ballottaggio.

In realtà i segni di una consunzione vi erano già stati (con il Cremlino che alla lunga ha ritenuto Smirnov un ostacolo verso la risoluzione del conflitto), ma che il passaggio di potere sia avvenuto in maniera tutto sommato tranquilla e democratica stupisce un po’, soprattutto vedendo quello che succede da altre parti. Shevchuk, che ha lasciato le briciole allo sfidante Anatolij Kaminskij, l’attuale speaker del Soviet Supremo, raccoglie un’eredità pesante e il suo compito principale sarà quello di contribuire alla soluzione del rebus del suo Paese: le trattative sullo status del Paese sono in stallo ormai da anni un piano condiviso da tutte le parti in causa (Moldavia, Russia, Ucraina, Usa e Unione Europea) non è stato ancora elaborato.

Mosca ha annunciato che continuerà a collaborare con il nuovo capo di Stato, anche se forse avrebbe preferito la vittoria di Kaminskij. Rimane da vedere quanto si allenterà veramente il controllo di Smirnov sulle redini dell’amministrazione e dell’economia e quanto spazio autonomo si conquisterà Shevchuk. Il primo miracolo a Tiraspol è avvenuto, si attendono gli altri.

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