Mosca vestita a festa per Natale (Foto: Ruslan Sukhushin)
Quest’anno il Natale avrà un gusto un po’ diverso. Sarà forse un po’ più freddo e non profumerà di panettone. Sarà infatti un Natale un po’ lontano per i tanti italiani che in questo momento si trovano in Russia e trascorreranno le Feste a più di tremila chilometri da casa.
E visto che per le strade di Mosca non corre l’odore di vin brulé, abbiamo chiesto a due italiane di raccontarci le loro Feste, portandoci per mano nel cuore della Russia alla scoperta di un Natale diverso, sicuramente più internazionale.
Irene Patregnani, 25 anni, originaria di un piccolo paesino delle Marche, festeggerà in compagnia di alcuni amici, molti dei quali stranieri. “Sarò con italiani, russi e gallesi – racconta -. Abbiamo già pensato al menù, anche se potrebbe subire qualche variazione”.
Arrivata per studio e rimasta per lavoro, Irene – un concentrato di allegria e instancabile buon umore – rispolvera l’arte culinaria ereditata dalla mamma per cucinare il pancotto, un antipasto tipico marchigiano, accompagnato da lasagne e pelmeni russi in brodo. “E’ una variante locale dei cappelletti”, spiega. E ancora: tacchino ripieno, verdure e, immancabilmente, il tiramisù.
“Non è la prima volta che mi fermo a Mosca per le Feste – dice -. L’atmosfera natalizia qui è un po’ offuscata da una ricorrenza molto più sentita: il capodanno. Ad ogni modo illuminazioni, alberi natalizi e offerte regalo non mancano come in ogni altra grande città”.
Foto: Ruslan Sukhushin
Come lei, anche Giovanna Marini, 32 anni, arrivata a Mosca dalla provincia milanese per insegnare italiano, in questi giorni non tornerà a casa. “I voli aerei hanno prezzi spropositati – ammette -. E così ne approfitto per godermi le vacanze in una città che conosco ancora poco, meravigliosa nel suo abito di luci che la illumina a giorno anche in piena notte”.
Arrivata pochi mesi fa con una valigia piena di sughi pronti (“Non amo cucinare, e ho fatto scorta di prodotti italiani”, confessa ridendo), Giovanna brinderà a Mosca con qualche collega, aspettando la chiamata di mamma e papà. “Ci sentiamo quasi tutti i giorni – racconta -. E la sera di Natale la passeremo insieme virtualmente su Skype”.
La corsa ai regali non risparmia ovviamente la capitale russa, che in questo periodo diventa insopportabilmente caotica: “Entrare in un centro commerciale è un’impresa impossibile – spiega Giovanna -. Ci sono code infinite alle casse e fra gli scaffali dei negozi regna il caos”.
Se si vuole acquistare qualche regalo, è bene quindi farlo per tempo. “Io per fortuna ho giocato d’anticipo, e ho incartato l’ultimo pacchetto una settimana fa”, dice Giovanna.
E così, in attesa del brindisi, si pensa a come sostituire il caro panettone, che a Mosca, a meno che non si voglia spendere una follia, è un po’ difficile da trovare. “Metteremo in tavola tanti dolci per non sentirne la mancanza”, dice Irene, innamorata di Mosca “perché è una città folle. Troppo folle”.
E in questi giorni di Festa il pensiero si rivolge all’Italia, dove ha lasciato la famiglia e un dolcissimo nipotino. “Mamma e papà ovviamente dicono che non sarà un Natale speciale, visto che non saremo tutti insieme”, spiega. Ma il ritorno comunque non è lontano: “Cos’ha l’Italia in più di Mosca? Tante cose – conclude -. In primis, il baretto sotto casa, dove tutti si conoscono e l’atmosfera è familiare. E poi, ovviamente mamma e papà”.
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