Sergei Naryshkin, ex capo dell’amministrazione presidenziale, è stato eletto presidente della Camera Bassa (Foto: Itar-Tass)
Conservando la maggioranza dei seggi, il 21 dicembre 2011, Russia Unita si è aggiudicata anche la maggior parte degli incarichi direttivi all’interno della Duma. Sergei Naryshkin, ex capo dell’amministrazione presidenziale, è stato eletto presidente della Camera Bassa, nonostante le obiezioni dei partiti dell’opposizione, che avevano designato i loro rappresentanti per ricoprire la posizione.
“Sergei Naryshkin dovrà dar prova delle sue doti di diplomatico e negoziatore”, ha dichiarato a riguardo, Olga Kryshtanovskaja, direttore dell’Istituto di Sociologia dell’Accademia Russa delle Scienze. Nella nuova Duma operano 29 comitati: di questi, 15 sono guidati dalla maggioranza parlamentare del partito Russia Unita; i deputati del Partito Comunista ne detengono sei, mentre i liberaldemocratici e Russia Giusta quattro ciascuno.
Questo allineamento di forze rappresenta una grave perdita di risorse amministrative per il partito di governo, che nella Duma della precedente legislatura presiedeva 26 comitati su 32. Ciò nonostante, Russia Unita ha mantenuto il controllo degli organi chiave della Camera Bassa, come ad esempio, i comitati per la gestione del bilancio, delle imposte e del diritto costituzionale. Ciò significa che nessuna iniziativa legislativa “avanzata” dai comitati, che sono guidati dai deputati dell’opposizione, sarà approvata senza l’approvazione dei comitati “pro-governo”.
Il Partito Comunista presiede il comitato per la difesa. Negli anni passati, l’opposizione di sinistra aveva attivamente osteggiato la riforma delle forze armate. Ora, tuttavia, la parte organizzativa delle riforme è stata essenzialmente ultimata, ed è del tutto improbabile che il presidente del comitato, l’ammiraglio Vladimir Komoedov, si opponga ai piani del governo di aumentare le risorse destinate al settore militare. Su questa posizione il Partito del Potere e l’opposizione concordano pienamente.
I liberaldemocratici guidano il comitato per le associazioni pubbliche e le organizzazioni religiose. Questo partito si era presentato alle urne sbandierando slogan nazionalisti, che costituiscono anche la base del suo programma politico. Pertanto, non vi è da aspettarsi dal comitato proposte legislative per la liberalizzazione delle organizzazioni non governative, in particolare quelle finanziate dall’estero. Sotto questo aspetto, il partito liberaldemocratico si dimostra d’accordo con Vladimir Putin, il cui rapporto con tali organizzazioni è ampiamente conosciuto.
I liberaldemocratici si auguravano altresì di ottenere la rappresentanza del comitato per gli affari esteri, ma le loro aspettative sono rimaste deluse. Le questioni di politica estera saranno infatti curate dai deputati di Russia Unita. Non si attendono, pertanto, cambiamenti significativi in questa direzione da parte della Camera.
Il nuovo allineamento di forze in Parlamento, ovviamente, non impedirà al partito del Cremlino di prendere decisioni a suo avviso necessarie, ma non così facilmente come negli ultimi quattro anni, quando Russia Unita deteneva la maggioranza costituzionale.
“I lavori in seno alla nuova Duma di Stato saranno maggiormente soggetti a controversie, la discussione sui disegni di legge e sulle procedure di approvazione sarà più tesa”, riconosce il direttore generale dell’Agenzia per la Comunicazione Politica ed Economica, Dmitri Orlov.
“Siamo consapevoli del fatto che nella Duma di Stato vi sarà una quinta, molto importante e influente, forza: la società civile”, ha affermato il rappresentante di Russia Unita, Andrei Vorobev, con la promessa che “tutte le decisioni importanti saranno discusse pubblicamente da gruppi di esperti al fine di comprendere a fondo la sostanza e il modo in cui ogni legge operi”.
La durata del mandato della Camera Bassa del Parlamento russo in sesta convocazione terminerà nel dicembre del 2016.
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