Vladimir Vysotski: un Amleto con la chitarra

Vladimir Vysotski (Foto: Itar-Tass)

Vladimir Vysotski (Foto: Itar-Tass)

Un film celebra il popolare cantautore dalla voce roca negli ultimi giorni della sua vita. L’omaggio a un artista sovietico che riuscì a farla franca al Kgb e a conquistare i russi

Tra tutti i musicisti sovietici, Vladimir Vysotski  è uno dei, se non il, più popolare. È anche colui il cui posto nella storia e nel cuore dei russi è cresciuto di più nel corso degli anni. La sua Mercedes blu e lo stile del suo canto hanno saputo conquistarsi un posto nella terra delle emozioni russe. Come Jonny Cash, Serge Gainsbourg o Bob Dylan, Vysotski  è diventato una figura di culto.



Dalla sua morte, avvenuta 31 anni fa, le dimostrazioni di ammirazione si sono moltiplicate: statue del cantore sono state erette a Mosca e Ekaterinburg; numerose tesi di dottorato sono state scritte su di lui, oltre a libri, biografie e canzoni, e la sua tomba nel cimitero di Vagankovskoye è sempre adornata di fiori freschi. Oltre che sulla sua tomba, gli ammiratori si recano in pellegrinaggio anche presso il Centro culturale e Museo di Stato a lui dedicato, che si trova vicino al Teatro Taganka, dove sono esposte le fotografie dell’artista, insieme a documenti, abiti e manoscritti.



L’ultimo omaggio che gli è stato reso è un film. Il 1° dicembre 2011 è infatti uscito nelle sale cinematografiche “Vysotski , Thank You For Living”. Prodotto da Konstantin Ernst e Anatoly Maximov, la sua realizzazione ha richiesto quasi cinque anni di lavoro e 13 milioni di dollari. Lo sceneggiatore Nikita Vysotski , che è anche il figlio del cantautore, ha sottolineato che, sebbene basato su eventi reali, questo è un film di finzione che rappresenta un momento drammatico nella vita di Vladimir Vysotski : la sua visita in Uzbekistan nel 1979,  a un passo dalla morte, avvenuta poi avvenuta quasi un anno dopo quel giorno.

Nikita Vysotski  ha dichiarato di aver sentito questa storia dall’attore Vsevolod Abdulov e di aver deciso di farne il punto centrale del film. Il risultato è una sceneggiatura focalizzata su diversi giorni di vita di suo padre, in cui viene dato spazio al Kgb, ai concerti non autorizzati, all’amore e ai suoi amici.

Il nome dell’attore che interpreta Vysotski non è stato ancora svelato. La stampa e l’ambiente dei blog hanno ipotizzato che potrebbe trattarsi di Sergej Bezrukov (un attore famoso per aver interpretato numerose volte alcuni grandi poeti russi) o Vladimir Vdovichenkov (che assomiglia a Vysotski ). Tuttavia, i produttori hanno preferito tacere, lasciando la questione avvolta nel mistero. Ogni giorno, i truccatori hanno impiegato cinque ore per rendere il protagonista pronto per le riprese in modo da farlo sembrare il più possibile somigliante al Vysotski  reale.

Il film non solo racconta la storia del poeta e del musicista, ma riflette anche l’atmosfera del 1970. “Vysotski ” è stato girato utilizzando speciali obiettivi sovietici, alcuni dei quali sono stati presi in prestito da collezioni personali. I cameraman hanno lavorato con videocamere moderne che sono state appositamente adattate ai vecchi obiettivi.


Nel film, gli amici di Vysotski  si muovono sullo sfondo, come di proposito, in modo che le telecamere possano catturare il personaggio principale. Si tratta di figure inventate per il film, anche se sono basate su persone realmente esistite o che riuniscono più persone reali in una.



Nato a Mosca il 25 gennaio 1938, Vysotski ha iniziato a studiare ingegneria nel 1955 su pressione della sua famiglia, per poi abbandonarla dopo appena un semestre di università per diventare attore. Nel 1956, è stato ammesso all’Arts Academy di Mosca. Per un soffio non gli è stata negata l’ammissione a causa della sua voce che, ironia della sorte, è ciò che lo ha reso poi così famoso.



Dopo essersi laureato nel 1960 e aver lavorato in diversi teatri, Vysotski  si è unito al Teatro Taganka nel 1964. Dove ha interpretato circa 20 ruoli. Vysotski  è anche apparso in 26 film e ha scritto quasi mille canzoni, oltre a diverse raccolte di poesie. Messe insieme, le sue canzoni formano una sorta di enciclopedia dell’era sovietica. La voce profonda e roca di Vysotski  e l’intensità e la passione che metteva nel suo lavoro facevano sentire il pubblico come se avesse vissuto realmente le avventure che cantava. Inoltre, nelle sue toccanti esibizioni, Vysotski  è stato anche capace di usare il formale linguaggio sovietico in un modo che ha permesso alle sue canzoni di avere più livelli, anche contraddittori, di significato. Ciò ha reso Vysotski  un “sovietico” piuttosto che un “anti-sovietico”, capace cioè di stimolare provocatorie discussioni senza rompere del tutto con il sistema politico.

La fama poco ortodossa di Vysotski  e i suoi modi stravaganti – che lo hanno portato a possedere una Mercedes e a sposare l’attrice francese Marina Vlady – sono stati fonte di sospetto e invidia. Ma lui ha giocato con il sistema, tenendo concerti nelle piccole città e annunciando le sue esibizioni con poche ore di anticipo in modo da far sì che le autorità locali non avessero il tempo di consultarsi con Mosca per decidere se vietarle o meno.



E la sua fama era tale che ogni volta che un gruppo di agenti del Kgb ha scoperto che un suo concerto era imminente, gli agenti di un altro reparto del Kgb hanno fuorviato i loro colleghi con delle controinformazioni per poter assistere allo spettacolo.

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