(Foto: Ria Novosti)
Attorno al Bolshoj si sentono voci allegre di italiani. Sorrisi, poche parole in russo e colbacchi che sembrano appena comprati in Piazza Rossa. Pochi passanti si guardono sorpresi e vanno oltre, ma anche loro con un sorriso. Perché il Bolshoj per alcune settimane diventa italiano: lo sanno lo staff del teatro, i giornalisti e gli amanti del balletto classico che già da mesi aspettano il più importante evento culturale dell'Anno 2011, l’arrivo del famosissimo Teatro La Scala a rendere visita a suo fratello maggiore, il Bolshoj, tutto rinnovato.
I due teatri sono legati da un profondo rapporto di amicizia che dura da più di cinquant'anni, dal 1964. “Il protocollo di collaborazione tra i nostri teatri fa parte del protocollo di collaborazione tra la Russia e l'Italia – spiega con fierezza Maria Di Freda, direttore generale del Teatro alla Scala -. Questa fase coincide con due momenti molto significativi di cui siamo molto orgogliosi di far parte. Il primo è che dopo i lavori di restauro del Bolshoj la Scala è l'unica istituzione straniera a partecipare alla celebrazione della sua riapertura. L'altro è la celebrazione della lingua e cultura in questo Anno 2011. Questo rende il nostro progetto ancora più istituzionale”.
Così il 15 dicembre 2011 sul palcoscenico del Bolshoj si presenta l'Exelsior, curato dal direttore di Ballo de La Scala, il russo Makhar Vaziev, classe 1961, nato a Alagir, in Ossezia del Nord. “Lo spettacolo scelto per aprire la tournèe scaligera è la migliore opera della storia del balletto italiano, fantastico, fabiesco, - osserva il Maestro -. Durante la preparazione purtroppo non avevamo la possibilità di leggere documenti e appunti di altri tempi (per la prima volta l'Exelsior è stato presentato al pubblico nel 1881), ma per me la cosa più interessante è stata immaginare come riuscivano a realizzare le proprie idee gli scenografi del 19esimo secolo”.
“Collaboro con La Scala da tre anni – aggiunge Vaziev che dal 1995 al 2008 ha diretto il Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo -, e, a dir la verità, sono rimasto sorpreso come sono simili la scuola del balletto russa e quella italiana. Le scuole in generale si riconoscono secondo i movimenti delle mani, della posizione del corpo. Ma devo dire che la differenza tra le nostre scuole non è proprio marcata come si poteva immaginare. Lavorando sui balletti a La Scala cerco di abbinare stile di lavoro russo e italiano, accumulando il meglio che possono dare queste due scuole riconosciute in tutto il mondo”.
Il frutto del lavoro, della fantasia e dell’impegno del maestro Vaziev e dei ballerini di La Scala sarà presentato al pubblico moscovita dal 15 al 17 dicembre 2011. La tournèe al Bolshoj poi proseguirà con Sogno di una notte di mezza estate, dal 20 al 22 dicembre 2011.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email