Le bollicine Asti diventano russe

(Foto: PhotoXPress)

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Vicino alla conclusione l’accordo con la storica casa di vini spumanti dei Fratelli Gancia e il magnate Rustam Tariko, che acquisterà il marchio italiano per 150 milioni di euro

Pronto un passaporto russo per i vini spumanti italiani? Il proprietario dell’azienda Russkyi standart, Rustam Tariko, concluderà la sua prima grande acquisizione estera: a giorni annuncerà l’acquisto di beni del produttore italiano di vermouth e vini spumanti Gancia. L’affare è stimato per almeno 150 milioni di euro.

Attualmente i vini Gancia in Russia sono venduti dalla società polacca Cedc, di cui Rustam Tariko è diventato di recente il principale azionista. A riferire dell’accordo che Russkyi standart concluderà con la casa vinicola Gancia sono due fonti vicine all’azienda russa. “Nel reparto vendite Rust (unità di distribuzione di Russkyi standart) si è già cominciato a includere la produzione Gancia nel listino prezzi dei grossisti”, ha comunicato una delle fonti.  L’ufficio  stampa di Russkyi standart  si è chiuso nel silenzio, mentre dalla Gancia nessuna conferma.

La Casa Gancia è stata fondata nel 1850 da Carlo Gancia ed è a tutt’oggi di proprietà dei suoi discendenti. La Gancia gestisce 2000 ettari di vigneti in Piemonte, Puglia e Sicilia di cui 30 di proprietà della società. Nelle sue aziende produce i vini spumanti Gancia Asti, Prosecco Valdobbiadene, GanciaCuvéePlatinum, i vermouth Gancia Bianco e Dry e Rosso, i vini Rivera, Capocroce, e altro. Il volume di vendite raggiunge i 25-30 milioni di bottiglie l’anno, secondo le stime di Euromonitor. La Gancia è presente in 60 mercati esteri, tra cui Portogallo, Giappone, Finlandia e Francia.

Non ancora chiare le modalità della transazione in corso e non si sa neppure se Tariko acquisterà l’intera azienda o solo alcuni beni. Il co-fondatore dell’azienda vinicola Simple, Anatolyi Korneev, stima il valore dell’intera azienda Gancia intorno ai 150-180 milioni di euro. “Tale cifra corrisponde quantomeno al loro fatturato annuo”, commenta. A suo avviso, il bene più redditizio di Gancia sarebbero i suoi vini spumanti Asti. “Noi a suo tempo avevamo preso in esame la possibilità di venderli in Russia”, ha spiegato Korneev.

Il direttore del Centro ricerche di mercato per la produzione federale e regionale di alcolici (Tsifrra), Vadim Drobiz, ha dichiarato che l’importazione di vini spumanti stranieri in Russia ha avuto un incremento del 30%. “Il loro consumo è in aumento - ha sottolineato - anche se la quota del volume complessivo delle vendite non supera il 12%”.

Il vero business nel campo degli alcolici è quello di Russkyi standart con il suo impianto di San Pietroburgo che nella prima metà del 2011 ha prodotto il 2,2% di tutta la vodka in commercio nel Paese (coi suoi brand Russkyi standart e Imperia) e del distributore Rust Ink (per i brand Remy Martin, Louis XIII ecc.). Solo il volume annuale di vendite dei suoi marchi raggiunge i 2,3 milioni di decalitri.

L’affare con Gancia consente a Russkyi standart di allargare il proprio portafoglio di marchi di nicchia di vini spumanti italiani e di vermouth. Il contratto per la vendita dei marchi Campari Group (Cinzano e Cinzano Asti) scadrà entro il 31 dicembre 2011. In Russia una bottiglia da 0,75 litri del brand Gancia costa attualmente dai 700 ai 1400 rubli (secondo le cifre di winestyle.ru). Uno dei loro distributori è il gruppo Russkyi alkogol’, di proprietà della società polacca Cedc, per la quale la produzione Gancia non costituisce più dello 0,1% delle vendite.

L’acquisto dell’azienda Gancia è il primo cospicuo investimento estero di Rustam Tariko. Nel 2010 il magnate stava negoziando l’acquisizione del marchio ucraino Nemiroff, un brand che non è venduto soltanto in Ucraina e in Russia, ma in molti mercati occidentali. Per Nemiroff Tariko era disposto a pagare più di 300 milioni di dollari, tuttavia i contrasti tra i proprietari dell’azienda ucraina hanno impedito che l’affare andasse in porto. Alla fine di novembre Russkyi standart ha perso 25,4 milioni di dollari con l’acquisto del 9,9% delle azioni della Cedc, che nel 2011 hanno subito un forte ribasso, e questa settimana  le ha proposto di liberare un’ulteriore quota del 19,9%.

Alla Cedc evitano di rilasciare dichiarazioni sugli esiti che l’affare concluso tra Russkyi standart e Gancia avrà sul loro contratto con l’azienda italiana. “Malgrado i suoi piani riguardo alla Cedc, la cui attività è concentrata per il  70% in Russia, ritengo che per Tariko sia assai più interessante anche ora occuparsi del commercio di alcolici in Europa e negli Usa, dove esporta una cospicua quantità della vodka prodotta in Russia”, ha dichiarato il direttore del Centro ricerche di mercato per la produzione federale e regionale di alcolici (Tsifrra), Vadim Dobriz.

Magnati russi hanno già acquisito aziende estere produttrici di alcolici. È il caso del proprietario di Abrau Durso, Boris Titov, che nel 2010 ha acquisito l’azienda produttrice di champagne Château d’Avize у Moët & Chandon e i marchi Louis XIV, Château d’Avize e Blanc de Blancs Grand Cru d'Avize.

La casa produttrice di cognac Jenssen in Francia risulta di proprietà della Trade house “Distilleria interepubblicana” dell’ex presidente della Banca di Mosca, Andrey Borodin. A rifornire di cognac dei marchi Vieille Ville dell’Azienda Domaine des Broix (della Regione di Cognac, Francia) la Russia è l’azienda moscovita produttrice di vini e liquori KiN.

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