L'investimento della Pirelli nella Federazione ammonta a 222 milioni di euro (Foto: GettyImages/Fotobank)
Nei primi sei mesi del 2011 l’interscambio tra i due Paesi è cresciuto del 29,5 per cento rispetto all’anno precedente. La crisi internazionale quindi non ferma lo sviluppo delle relazioni commerciali tra Italia e Russia, mentre numerose aziende della Penisola portano a termine nuovi progetti di espansione nella Federazione.
Il primo semestre 2011 si è chiuso con un interscambio tra i due Paesi a quota 17 miliardi di euro, in crescita del 29,5 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una crescita esponenziale se si considera che, secondo dati Istat, nel 2010 il valore degli scambi ha toccato i 21 miliardi di euro, il 13 per cento in più sul 2009. Numeri che fanno dell’Italia il quarto partner commerciale della Russia dopo Olanda, Cina e Germania.
La vivacità degli investimenti italiani nella Federazione è evidente sia nell’industria che nella finanza: Pirelli ha finalizzato un accordo per una joint -venture con la Rostechnologii, vincolato all’acquisto delle fabbriche di Kirovsk e Voronezh dalla Sibur Russkie Shiny, per una spesa di 222 milioni di euro, con l’obiettivo di produrre 8 milioni di gomme nel 2012. Mentre Piaggio Aero informa di avere firmato due contratti per la vendita di sei aerei P.180 Avanti II Flight Inspections per le radiomisure e le calibrazioni alla Jsc Flight Inspections and Systems. Nel mercato dell’energia, la Saipem sarebbe vicina a un’alleanza con il colosso russo della cantieristica navale Osk con l’obiettivo di creare una joint-venture per la progettazione di piattaforme navali per l’estrazione offshore di gas e petrolio.
Gas naturale e petrolio sono i principali prodotti di import italiano dalla Russia, con una spesa di circa 3 miliardi per il gas e di 2,5 miliardi per il greggio nel periodo gennaio-giugno 2011. Accordi in vista anche per Generali Assicurazioni, che studia un’intesa con la banca russa Vtb in cui i russi sarebbero al 49 per cento, sia nella bancassicurazione, sia per una società con una rete di agenti e capacità di distribuzione online.
Il Made in Italy piace ai russi, come dimostra il brand del lusso accessibile Coccinelle che ha appena inaugurato il suo secondo store a Mosca all’interno del centro Europeiskiy. L’ingresso della Federazione nel Wto e l’accordo tra Russia, Kazahstan e Bielorussia di agire in regime di Spazio Economico Comune dal 1° gennaio 2012 alimentano le previsioni di rafforzamento degli scambi commerciali. Le stime dell’Osservatorio economico indicano un’incidenza del 30 per cento di export di beni e servizi sul Pil 2012 e del 22,7 per cento di import.
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