Foto: Getty Images / Fotobank
Guus Hiddink è un oracolo in Russia. Santo Graal del calcio cui rivolgersi anche dopo aver lasciato la panchina della Nazionale, condotta in semifinale, persa contro la Spagna, agli Europei di Austria - Svizzera. Il tecnico olandese vede la sua ex creatura come possibile sorpresa agli Europei di Polonia e Ucraina, specie se il sorteggio per i gironi della fase finale di Kiev l’avesse piazzata in un girone morbido. Detto, fatto.
Dall’urna ecco Polonia, Grecia, Repubblica Ceca. Un mini torneo dell’Est con probabile cameo degli ellenici, in piena recessione calcistica oltre che economica. Gli avversari si chiamano Smolarek, Ninis e Cech. Astri assai meno luminosi rispetto a Robben, Cristiano Ronaldo o Ribéry. Meno ancora dei fuoriclasse spagnoli finiti nel girone dell’Italia.
Dall’Ucraina - anche se giocherà le tre gare in Polonia - in pieno caos politico per l’organizzazione della competizione, tra costi lievitati e accuse di corruzione, riparte il sogno di un podio europeo per la Nazionale russa. Una prova del fuoco per Arshavin, Dzagoev e la nuova generazione di talenti. C’è da confermare la crescita di competitività della Russian Premier League, ora in pausa e che offre ricchi contratti a Drogba e Tevez. C’è da costruire una mentalità vincente per candidarsi a un ruolo da protagonista nel Mondiale casalingo del 2018. Non sarà una trappola la Repubblica Ceca, prima avversaria l’8 giugno 2012 nel girone A della competizione continentale.
Infografica: Gaia Russo
I cechi, presenti nel girone con i russi anche nel 1996, quando furono finalisti contro la Germania, ritrovano una grossa platea dopo aver saltato i Mondiali in Sudafrica. Nelle otto gare di qualificazione si sono alternati undici attaccanti diversi nel reparto avanzato. Il punto di forza è Peter Cech, portiere del Chelsea di Abramovich. Rischia invece una simbolica presenza la Polonia, nazione ospitante, di diritto in prima fascia. I polacchi sono al secondo Europeo della loro storia – l’altro nel 2008 – e il Mondiale 2010 l’hanno seguito dal divano di casa. E conta poco il glorioso passato, con due terzi posti ai Mondiali 1974 e 1982. Il calciatore più rappresentativo è Euzebiusz Smolarek, attaccante del Polonia Varsavia.
L’ultimo ostacolo verso i quarti di finale per la Russia è la Grecia. Le due Nazionali figuravano nello stesso raggruppamento anche agli Europei 2004 vinti a sorpresa dai greci, che confidano ancora sugli eterni Karagounis, Katsouranis e Charisteas mentre tra i pochi giovani emerge Sotiris Ninis, ala destra 21enne del Panathinaikos.
Intanto, accuse di corruzione, costi per la costruzione degli stadi quasi raddoppiati. Se la Russia ride per il sorteggio favorevole, l’Ucraina appare la zona buia dell’Europeo organizzato assieme alla Polonia. Tra spese gonfiate e carenze organizzative. Gran parte delle Nazionali sperava di disputare le gare dei rispettivi gironi nel Paese polacco. A Kiev, sede scelta per la finale del torneo, l’arena è costata 600 milioni di euro, quasi il doppio della spesa in preventivo (330) dall’organizzazione. Che dovrà fronteggiare l’afflusso di oltre un milione di spettatori. Gli alberghi a cinque stelle sono appena nove in tutto il Paese, già prenotati dai ricchi sponsor e dall’Uefa. Occorrono circa 6mila posti letto nella capitale ucraina. E’ già partita la corsa agli ultimi posti in campeggi e ostelli.
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