La stampa: elezioni controverse

Accuse di truffe e brogli denunciate dai media russi già alla vigilia del voto. Dopo i risultati, riflettori accessi sul crollo di Russia Unita e il suo futuro


Alla vigilia delle elezioni 2011 per la Duma statale, la stampa russa si concentrava sulle accuse di truffe e brogli e sui tentativi da parte del governo di sedare le manifestazioni pubbliche. Dopo che sono stati resi noti i risultati preliminari della consultazione, però, i giornalisti hanno spostato la propria attenzione sul modesto successo riportato da Russia Unita.

Dimostrazioni pubbliche

Il 4 dicembre 2011, quando le operazioni di voto erano ancora in corso, la stampa russa si occupava soprattutto delle accuse di brogli elettorali e delle manifestazioni pubbliche. Stando al quotidiano Kommersant, il giorno della consultazione alcuni gruppi dell’opposizione hanno manifestato nel centro di Mosca contro le elezioni, definendole irregolari e manipolate. La polizia ha arrestato circa trenta attivisti in Piazza Rossa, mentre un altro centinaio di persone è stato fermato a Piazza Triumfalnaya. Nel mentre, il gruppo giovanile filo-governativo Nashi ha invece ottenuto il permesso di manifestare a sostegno di Russia Unita.

  

Le irregolarità

Anche il quotidiano economico Vedomosti ha parlato di brogli elettorali, affermando che “l’opposizione è certa che il voto del 4 dicembre 2011 verrà ricordato come il più scandaloso della nostra storia”. La lista delle irregolarità comprenderebbe casi di urne riempite di voti fittizi, di schede multiple e di falsificazione dei voti per corrispondenza. A rivelare tali brogli sono stati i giornalisti di Lenta.ru, Gazeta.ru e Novaya Gazeta, i quali, stando a quanto riportato da Vedomosti, hanno sorvegliato i seggi senza rivelare la propria identità, e questo malgrado le autorità abbiano cercato in tutti i modi di impedire ai presenti di annotare le irregolarità compiute, vietando registrazioni e fotografie. Qualche giornalista si è visto rompere la macchina fotografica.

In base ad alcuni racconti, le autorità avrebbero anche cercato di impedire agli osservatori dell’opposizione e ai giornalisti di accedere ai seggi. Il quotidiano di lingua inglese The Moscow Times ha descritto una situazione di questo tipo, verificatasi nella città  di Oktyabrsky, nel Bashkortostan: qui l’accesso ai seggi è stato impedito ai giornalisti e agli osservatori dell’opposizione  che denunciavano le irregolarità. Un reporter di The Moscow Times è stato accusato di “ostacolare il regolare svolgimento della consultazione elettorale”.    

La copertura degli eventi sembra aver assunto tagli diversi, a seconda degli orientamenti politici. Secondo molti giornali russi considerati “liberal”, le recenti elezioni sono state le “più controverse”, mentre la Rossiiskaja Gazeta, di proprietà statale, ha citato uno studio compilato da osservatori stranieri in base al quale le elezioni del 2011 avrebbero soddisfatto tutti gli standard e i requisiti internazionali di correttezza e legittimità.

The Moscow Times ha anche scritto degli attacchi subiti da alcune organizzazioni stampa: “Diversi siti web, come Gazeta.ru, Echo Moskvy, The New Times e altri, sono stati presi di mira dagli hackers e hanno subito attacchi DDoS”. Per Kommersant, anche il sito dell’organizzazione Golos, che si occupa di diritto al voto, e quello del progetto Map of Violation sono stati messi fuori uso.

Il futuro di Russia Unita

Quando i risultati preliminari hanno mostrato che Russia Unita, il partito al potere, stava ottenendo meno del cinquanta per cento delle preferenze, l’attenzione della stampa si è spostata dallo svoglimento della consultazione, alle sue possibili conseguenze. Gleb Cherkasov, opinionista di Kommersant, ha evidenziato come i risultati elettorali potrebbero riflettersi sulla futura carriera politica del presidente russo Dmitri Medvedev. Secondo Cherkasov, Medvedev – dopo aver ceduto la presidenza all’attuale primo ministro Vladimir Putin – assumerà la direzione di Russia Unita per riformare il partito e rinnovarne il prestigio. “Durante la sua presidenza, Dmitri Medvedev ha ripetutamente affermato di non essere soddisfatto dell’assetto del partito al potere”, ha scritto Cherkasov. “Adesso avrà l’opportunità di svecchiare il partito”.

Tuttavia, Cherkasov non è certo che tali riforme possano essere messe in atto, dal momento che “è impossibile riformare organizzazioni come Russia Unita”. Qualsiasi tentativo di riformare un partito che appoggia le priorità del Cremlino, a suo avviso, è destinato a fallire.

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