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Credit: Niyaz Karim |
7 novembre 2011
Perché fare fatiche inutili quando si possono evitare? Mi riferisco al trucco. Ombretti, mascara, cipria. Ma soprattutto fondotinta (solo voi, care lettrici, potete capire come sia in grado di fare miracoli!). Quanto tempo perso ogni mattina per restaurarsi e incipriarsi. Per “rendersi presentabili”, come è solita dire mia mamma, quando mi pizzica a uscire con i jeans strappati e una maglietta riesumata dalla massa di vestiti dimenticati sulla poltrona. Ma il vantaggio di vivere in una grande città, e per di più straniera, è proprio quello di poter uscire potenzialmente in pigiama senza che nessuno se ne accorga. E soprattutto senza che nessuno te lo faccia pesare (alla faccia delle raccomandazioni di mammà).
Foto: Ria Novosti
Ne approfitto in una giornata uggiosa per mandare all’aria ogni formalità, e avventurarmi per Mosca lasciando a casa anche l’ultima mia briciola di femminilità. Chissenefrega, penso. Via libera a foruncoletti e occhiaie. Tanto, mi dico, non mi conosce nessuno. In effetti le possibilità di incrociare qualcuno di conosciuto in una capitale di 15 milioni di abitanti (secondo stime ufficiose) si riduce a una possibilità su quindici milioni. Se poi si tiene conto che sono arrivata da poco e che non conosco quasi nessuno, le probabilità di incontrare volti noti sono pari a quelle che ho di vincere la lotteria.
E di fatti… tombola! All’uscita della metropolitana di Novoslobodskaja, in pieno centro, mi paralizzo davanti a una figura alta un metro e novanta, capelli scuri e faccia familiare. Non ci credo, penso. Eppure sì, a pochi passi da me, sotto il nevischio dei giorni scorsi, c’è quel ragazzo che ho conosciuto in Italia poche settimane prima di partire, il classico “amico di amici”. Che stia sognando? A sostegno del fatto che la realtà a volte supera la fantasia, riconosco vicino a lui sua moglie, giovane, bella, russa. Ecco svelato l’arcano.
Baci e abbracci, stupore e imbarazzo da parte mia, che mi sorprendo nel riscoprirmi come a casa, vittima degli incontri casuali. E così scatta la rimpatriata fra italiani, che si chiude con un giro di Montenegro dopo una cena improvvisata e inaspettata. Alla faccia del make up.
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