Evgenia Miro (Foto: www.rusoch.fr)
Evgenia Miro è la prima artista russa ad aver creato una collezione per la leggendaria Maison Hermès. Un`esperienza con i francesi che porta Miro a parlare anche di arte moderna ed estro russi, culto del bello in Francia come in Italia.
Da dove ha avuto inizio il suo lavoro per la Maison Hermès?
La Maison Hermès mi scelse quando ero ancora a Mosca. Dopo il mio arrivo a Parigi mi proposero subito di lavorare per tre settori: scialli, braccialetti e porcellana. Il primo compito che mi venne assegnato per la collezione porcellana era di per sé molto difficile ma interessante. Consisteva nel creare in modo astratto e fantasioso un’immagine di teatro russo basandomi sulle stagioni dei balletti russi di Parigi: una collezione di 15 disegni. Uno di questi fu il mio primo scialle, che si chiamava “Alphabet russe”. Mi faceva molto piacere che la cultura russa fosse entrata nella Maison Hermès proprio attraverso l’alfabeto. A oggi per Hermès ho realizzato 60 disegni.
A che cosa si è ispirata per la realizzazione della collezione russa?
Studio la cultura mondiale del simbolismo e per me è molto importante dare un’anima ai segni e ai simboli. Così, nel mio primo scialle, “Alphabet russe”, tutte le lettere contenevano immagini di uccelli russi, e, in particolare, il disegno dello stratim. Nella cultura russa è la madre di tutti gli uccelli, vive nell’oceano e canta la ninna nanna ai bambini. Ed è per questo che l’uccello è uno speciale protettore della casa e della famiglia, cosa che ho poi voluto trasmettere. Alla MaisonHermès è importante che ogni scialle racconti la sua storia. Ed è piacevole che ogni artista abbia il diritto di dare un nome al proprio scialle. Al mio secondo scialle diedi un nome russo, “Zabavushka”. A Mosca c’è anche un museo che si chiama “Zabavushka”, dove io mi sono ispirata al modello di giocattolo russo tradizionale.
Lo scialle “Zabavushka” (www.rusoch.fr)
Nella sua attività c’è stato anche un periodo londinese?
Sì, ho studiato nella scuola di David Jones e ho lavorato molto con le settimane della moda, creavo collezioni con gli stilisti. Londra mi ha dato la grande possibilità di occuparmi del fashion che mi piace di più in assoluto. Il mio desiderio è quello di lavorare con Jean Paul Gaultier. Adesso, dal mio arrivo a Parigi, ho capito che mi interessa anche tutto ciò che riguarda l’ambito del design. Ho iniziato a mostrare le mie collezioni in Italia alle settimane del design e a lavorare con aziende italiane.
Parigi influisce sulle sue creazioni?
Certo, l’atmosfera stessa di Parigi è allegra, serena. Per quanto mi riguarda ci sono tre Paesi per me importanti dal punto di vista artistico. Si tratta di Francia, Italia e Inghilterra. Gli italiani e i francesi sono amanti della bellezza, del design, dell’estetica. C’è molto da imparare da questo.
Sta lavorando a progetti russi?
Sì, adesso a Mosca ci sono iniziative molto interessanti. Ad esempio, a breve sarà celebrato il centenario del Museo di Arti Figurative Pushkin. Io appunto dovrò discutere un nuovo progetto. Poi, a fine novembre 2011 alla Scuola d’arte drammatica sulla via Sterenka ci sarà una splendida mostra, organizzata dall’ambasciata francese, dove presenterò i disegni che ho realizzato per delle aziende francesi. E’ un’occasione per mostrare come s’incontrano la cultura e le tradizioni francese e russa.
Creazioni per Longwy (www.rusoch.fr)
Con quale designer o marchio le piacerebbe collaborare?
Senza dubbio per me è molto interessante e importante il lavoro con la Maison Hermès. Sono assolutamente incantata dal rigore professionale e dall’esperienza che mi hanno trasmesso. Sto sviluppando nuove collezioni. E’ ovvio che mi piacerebbe creare scialli nuovi per Dior. In generale mi interessa collaborare con le grandi firme, perché questo presuppone un alto livello di professionalità. In parallelo lavoro ai miei progetti. Adesso sto facendo una nuova collezione per una delle tre fabbriche più conosciute nella città francese di Limoges. Successivamente mi piacerebbe far pervenire a Parigi ordini dalla Russia, perché qui il processo tecnologico è ad un livello molto alto. Credo che nel design non esistano confini. E’ tutto interessante. Ho molta voglia di esplorare un campo per me nuovo: il mondo del vetro.
Come deve essere l’arte moderna?
Le cose più importanti nell’arte sono l’armonia, l’estetica e la bellezza. Un artista trasmette questa bellezza ad altre persone. Quando guardi un oggetto, ti deve venire voglia di portartelo a casa. Una volta all’Ermitage visitai una mostra molto interessante di oggetti appartenenti alla collezioni degli zar russi. Ogni oggetto mi colpì per la sua bellezza. Tutto era fatto con una tale passione! Per me questo è un esempio di come l’arte aiuta l’uomo a crearsi la propria atmosfera e gli dà la possibilità di restare vivo. Lo stato interiore di ogni persona dipende da molti fattori e l’arte è uno di quelli che maggiormente influenza le persone. Una cosa bella ed armonica genera una relazione armonica fra noi e questo mondo.
Continuerà nel suo lavoro a sviluppare il tema russo?
A mio avviso, la diversità, la ricchezza e la bellezza della cultura russa devono ancora essere scoperte dal design mondiale. Il tema della Russia è interessante e attuale. La Russia in fondo è sconfinata, non ha né un inizio né una fine.
Che piani ha per il futuro?
Mi piacerebbe avere due studi, uno a Parigi e uno a Mosca, in modo da non dovermi dividere fra due città. Mi piace lavorare con la Russia. Inoltre, mi son sempre piaciute le cose esclusive, proprio per questo mi attira la collaborazione con gli stilisti, come occasione di lavorare a progetti individuali. E, naturalmente, creare collezioni d’autore personali.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email