Internet, smartphone e politica

Foto: Photoxpress

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Sempre più dura la vita per i candidati alla Duma nell`era digitale: fioccano in rete le video-denunce contro chi cerca di “acquistare” voti. E anche Russia Unita va al contrattacco

Non più solo organismi nazionali e internazionali di monitoraggio. I vigilantes della campagna elettorale russa per il voto del 4 dicembre 2011 si moltiplicano. Diventano informali, fluidi, anonimi. Cittadini qualunque. Basta uno smartphone, una connessione a Internet. E il candidato che sgarra finisce on line, sbeffeggiato e condannato dalla piazza virtuale. E magari anche dalla giustizia reale.

Com’è successo al sindaco di Izhvesk. Che un giorno a un comizio ci aveva provato, a comprarsi qualche voto, promettendo a una platea di veterani soldi in cambio della preferenza al suo partito. Peccato che “l’offerta elettorale” sia finita su YouTube, sollevando un tale polverone da indurre i cittadini a chiedere le dimissioni del primo cittadino e i magistrati a comminargli una multa per infrazione del regolamento elettorale.

Ai tempi di Internet e videofonini, insomma, si fa dura la vita del politico russo che fa campagna elettorale in stile Achille Lauro (il sindaco di Napoli che regalava una scarpa prima del voto, l’altra dopo). Troppi gli occhi digitali a zonzo per poter corteggiare con disinvoltura i cittadini con denari e sacchi di patate in dono.

Le video-denunce in Rete fioccano, anche grazie all’iniziativa del gruppo di monitoraggio indipendente Golos, che creato un sito dove denunciare le nefandezze. Di 2000 segnalazioni, oltre 100 sono arrivate corredate da prove fotografiche o video. Tra quelli che hanno fatto più rumore, tanto da essere stato ripreso dai media nazionali, c’è quello postato da uno studente che metteva alla berlina la preside della sua scuola per aver affisso dentro l’istituto un poster del partito governativo.

Comprendendo la portata del fenomeno, lo stesso partito, Russia Unita, ha deciso di difendersi con la stessa arma e lanciato un suo sito anti-frode. Ha ricevuto così video che denunciano il partito comunista affiggere poster al di fuori delle aree prescritte e altri concorrenti vezzeggiare potenziali elettori con saponette e profumi. E’ la democrazia, nell’era degli smartphone, bellezza!

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