![]() |
La copertina del libro |
L’Anno d’interscambio Italia-Russia regala l’ennesima sorpresa. Il volume LaRussia italiana, scritto a metà degli anni ’80 da due noti autori russi, Natan Ejdelman e Julij Krelin, finalmente vede la luce anche nella terra degli zar. Il volume nelle nuova edizione in lingua russa è stato presentato dagli autori nell`Ambasciata d`Italia a Mosca il 23 novembre 2011.
“Un giorno – ricorda Mark Zilberquit, presidente della casa editrice Gamma-Press, raccontando l’insolito destino del libro, scritto trent`anni fa, dopo un viaggio in Italia dei due autori - mi telefonò un amico, Lev Grigorevich Ginsburg (già direttore dell’Orchestra di musica da camera lituana, ndr), e mi disse che riordinando il proprio archivio aveva ritrovato per caso una vecchia cartella che conteneva il dattiloscritto del libro La Russia italiana di Natan Ejdelman e Julij Krelin”.
La cosa sorprendente è che il libro ha avuto una sola edizione, e proprio… in lingua italiana, presso la tipografia doganale di San Marino, con una tiratura di 100 copie. E a suggerire agli autori russi di scrivere il libro è stato un italiano famoso, Tonino Guerra, amico intimo anche del regista Tarkovskij. “Quando il lavoro per la pubblicazione del manoscritto volgeva ormai al termine – aggiunge Zilberquit -, compresi che in questo libro mancava qualcosa: mancava Tonino Guerra. Telefonai a un amico, Aleksej Bukalov, corrispondente in Italia dell`agenzia Itar Tass, e gli chiesi di contattare Tonino per proporgli di scrivere una breve introduzione. Al che lui mi rispose: Conosco benissimo Tonino, non lo farebbe mai. Scrive qualsiasi genere letterario, tranne che le prefazioni. Mi rassegnai. Ma l’indomani Bukalov mi richiamò e disse: Ho chiamato Tonino, si è ricordato dei suoi amici Ejdelman e Krelin, gli è tornato in mente come era nato il libro. Vuole assolutamente scrivere qualcosa. Bisogna ammettere che è una storia incredibile”.
Questo libro straordinario è dedicato all’enorme contributo apportato dagli italiani alla cultura, all’architettura, alla letteratura della Russia, a partire dal XIII secolo. “Credo che la stragrande maggioranza dei cittadini russi, indipendentemente dal loro livello di istruzione, abbiano un’idea molto vaga di ciò che hanno fatto gli italiani in Russia. Pertanto, sotto questo aspetto il libro sarà una scoperta per molti. Oggigiorno è molto importante che i nostri connazionali comprendano che la Russia non è solo il risultato dell’operato dei russi”, osserva il giornalista e conduttore televisivo Vladimir Pozner alla presentazione in pompa magna del volume presso Denezhnij Pereulok 5, sede dell`Ambasciata d`Italia a Mosca.
Antonio Zanardi Landi, ambasciatore italiano a Mosca (Foto: Kristina Zujkina)
L’influenza italiana, d`altronde, è indiscutibile: per fare solo un esempio, i principali monumenti architettonici di Mosca e di San Pietroburgo sono opera di artisti provenienti dalla Penisola. Ma quel che più conta è l’affinità spirituale tra i due popoli. “Gli italiani hanno il concetto dell’anima giocosa. Per noi, l’anima può essere profonda, palpitante, drammatica, ma dire che l’anima di un russo sia giocosa è un po’ azzardato. È per questo che noi siamo attratti dagli italiani e gli italiani da noi. Ci completiamo a vicenda”, afferma Michail Schvydkoj, già direttore dell’Agenzia Federale per la Cultura e per il Cinema.
Il reciproco feeling che da secoli lega i due Paesi sfocia così in questo libro, La Russia italiana. E forse in questo c’è davvero qualcosa di mistico: dopotutto, il manoscritto è stato ritrovato proprio nell’Anno d`interscambio 2011 Italia-Russia.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email