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Russia e videogames. Nella patria del Tetris spopola l`applicazione per Iphone Angry birds, della casa finnica Rovio Mobile. Peter Vesterbacka, uno dei creatori di questo gioco di successo, anticipa l`arrivo di nuovi in un mercato, quello digitale, che a livello globale non risente della crisi.
Il
successo di Angry Birds continua e
con che ritmi?
I
numeri continuano a salire. E dopo la conclusione dell`accordo con la Nokia (al momento dell’intervista la compagnia
finlandese aveva appena annunciato l’integrazione dei giochi Angry Birds nella
nuova linea di telefoni Asha, orientati verso i mercati dei Paesi in via di
sviluppo, ndr), spero che continueranno a crescere ancora più in fretta. In
questo modo avremo utenti in India, America Latina e Africa. Adesso registriamo
circa un milione, un milione e mezzo di download al giorno, ma il sito sta
crescendo a grande velocità.
La gente non si è stancata dei vostri
maialini, uccelli e scimmie?
No,
la gente ci si è affezionata. Adesso gioca più che in qualsiasi altro momento.
La crisi economica non incide sull’industria
dei giochi online?
In
qualunque situazione economica la gente ha voglia di rilassarsi, ha voglia di
divertirsi. L’applicazione per iPhone
costa 99 centesimi di euro. Con una somma decisamente piccola si possono avere
molte ore di divertimento. Questa caratteristica rende l’industria dei giochi
molto concorrenziale anche in tempo di crisi.
Sono in arrivo nuovi progetti e nuove
sceneggiature di gioco?
Abbiamo
già molte idee nuove. Usciranno diversi giochi nuovi, adesso ci stiamo
lavorando sopra e presto saranno pronti. Ci occuperemo anche di animazione. E
abbiamo anche in cantiere alcuni libri. In particolare adesso stiamo lavorando
su un libro di cucina. Dovrebbe uscire non solo in inglese, ma anche in russo,
cinese e diverse altre lingue.
Avete in previsione anche un aumento di
personale?
Sì,
circa cento nuovi posti di lavoro. Saremo felici di assumere anche programmisti
russi.
È arrivato il momento di aprire un ufficio
in Russia?
Forse.
Ma forse sarebbe più semplice se i professionisti russi venissero da noi.
Ma la Russia rientra tra le vostre
priorità?
È un
ottimo mercato con enormi possibilità. È una questione che ha due facce.
Innanzituto, si può sicuramente fare
molto direttamente in Russia, per questo ci stiamo concentrando su un
allargamento del nostro business anche nella Federazione. Stiamo prendendo
accordi per la vendita di peluche, di giochi da tavola e libri col marchio Angry Birds nei negozi russi... Poi, si
può fare molto sul mercato mondiale con l’aiuto di programmisti russi e in
collaborazione con aziende russe.
Si è parlato molto dell’interesse
dimostrato dal fondo di investimento Dst per il marchio Angry Birds. Ci sono state trattative con le strutture di Yuri
Milner?
Conosco
Milner molto bene. Stiamo discutendo un po’ con tutti delle possibili varianti
di sviluppo. Ne abbiamo parlato anche con Dst. Ma è stato molto tempo fa,
adesso non si sta svolgendo nessuna trattativa.
L’entrata di Angry Birds in Borsa continua a far parte dei vostri piani per il
futuro?
Continua
a farne parte, ma non in un futuro
imminente. Aspettiamo di vedere come andrà il 2012. Però anche adesso posso
dire con certezza che non siamo pronti per una Ipo.
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