L'ironia moscovita di Katia Metelizza

Arriva nelle librerie italiane “Il nuovo abbecedario russo”, un ritratto ironico e acuto di Mosca e dei suo abitanti dalla A alla Z

katia metelizzaAringhe sotto sale, medaglioni di carne, salsiccia, insalata russa, zuppe, escargot, yogurt: leggendo “Il nuovo abbecedario russo” sembrerebbe quasi di aver a che fare con un libro di cucina. Né deve trarre in inganno termine “abbecedario” perché andando oltre l'apparenza si scopre che dietro tanti aneddoti culinari (e non) l'autrice Katia Metelizza racconta, invece, la quotidianità della società russa sovietica e contemporanea.

Ribattezzata la “Carrie Bradshaw moscovita”, Katia Metelizza è una giornalista e scrittrice moscovita nata nel 1968 che ha conosciuto e vissuto in prima persona le due diverse realtà della Russia sovietica e di quella successiva al crollo del 1991. Collaboratrice di Vogue, Marie-Claire e del quotidiano Nezavisimaia Gazeta, è autrice anche di quattro raccolte di racconti e di testi tratti dalla sua esperienza di giornalista. Dopo essere stato pubblicato in Francia e in Spagna, arriverà in Italia il 1° dicembre 2011 il suo romanzo su Mosca e i moscoviti “Il nuovo abbecedario russo” pubblicato dalla casa editrice 66tha2nd e scelto come primo volume della collana Bookclub.

Seguendo l'alfabeto il romanzo raccoglie 26 storie indipendenti l'una dall'altra (preceduta ognuna da un'immagine emblematica) sia a livello temporale che contenutistico. Non c'è un preciso percorso cronologico e tematico, piuttosto un ordine rigorosamente alfabetico che organizza aneddoti ed episodi restituendo una vera e propria radiografia socio-culturale del popolo russo visto nel momento del cambiamento.

Si passa con nonchalance dall'avvento della moda dei collant e dei cappotti donna “ecologici” alla finlandese ai festeggiamenti del Natale cattolico e di quello ortodosso, dai diversi pareri sull'idea di Russia (“La Russia Paese eletto. La Russia Paese maledetto”) all'aringhe sotto sale, dalla “santa salsiccia” ad osservazioni sul concetto di patria. Si passa continuamente dal materiale al sensibile, dal cibo a pensieri intellettuali. E proprio in questo continuo cambiamento sta la forza de “Il nuovo abbecedario russo” così vario e molteplice che fa venire voglia di leggerlo tutto d'un fiato per scoprire quale sarà il prossimo aneddoto raccontato.

Scavando nella sua vita personale e professionale, andando a recuperare i ricordi della sua infanzia, l'autrice è riuscita a scrivere una piccola guida che attraverso il cibo, gli usi e i costumi dei suoi concittadini ne dà un'idea della mentalità e delle tradizioni. Passando dal racconto in prima persona, al saggio, alla conversazione Katia Metelizza utilizza sempre un tono gioioso senza però rinunciare  a dare espressamente o velatamente una sua valutazione- a volte anche pungente - degli eventi.

Condito con una giusta dose di humour e ironia, il romanzo è un ritratto originale della società russa contemporanea e in particolare dei cambiamenti successivi al crollo dell'Unione Sovietica.

E inevitabilmente in fondo ad ogni storia si nasconde anche un pizzico di nostalgia perché “se ti metti a masticarlo quel chewing-gum rosa e dolciastro che sono i tuoi ricordi, non c'è respirazione artificiale che possa salvarti”.

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