Foto: Ufficio Stampa
Un miliardo di dollari. Tanto è il valore assicurativo dei diciassette dipinti di Cézanne, Gauguin, Monet, Matisse, Renoir, Picasso, Rousseau e Van Gogh che, dall`11 novembre 2011 fino al 5 febbraio 2012, saranno esposti nelle sale XV e XIII della Pinacoteca di Brera, a Milano. Si tratta di una sequenza eccezionale di capolavori provenienti dalle collezioni del Museo Statale delle Belle Arti “A.S. Pushkin” di Mosca che per quasi tre mesi sono stati concessi in prestito per la mostra dal titolo “Brera incontra il Pushkin – Collezionismo russo tra Renoir e Matisse” in reciprocità con lo Stato Italiano che presenterà a Mosca una mostra su Caravaggio a partire dal 22 novembre 2011.
Le tele esposte arrivano tutte dalle collezioni di Sergei Scukin e Ivan Morozov, due commercianti di tessuti appassionati d’arte che, in anni diversi, acquistarono nelle migliori gallerie parigine i quadri. Della mostra, infatti, fa parte il Ritratto di Ambroise Vollard, una delle migliori opere della fase cubista di Picasso che Morozov acquistò proprio dallo stesso gallerista ritratto. Dalla collezione Scukin arrivano i Pesci rossi di Matisse, che l’artista dipinse nel 1911 subito dopo un soggiorno a Mosca dove aveva personalmente curato la sistemazione delle tele nel salone del suo mecenate e La Regina Isabeau di Picasso.
A caratterizzare l’esposizione delle sale di Brera, però, sono alcuni dipinti emblema di quella che fu, nei primi anni del ‘900, la corsa dei due collezionisti all’arricchimento delle proprie collezioni che erano la testimonianza delle novità e degli stimoli che caratterizzarono l’Europa a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900: le esposizioni universali, l’affermazione della fotografia, la pittura en plein air, i Salon e i caffè parigini, lo studio della forma estrema e del colore puro. Di questo periodo fanno parte Pierrot e Arlecchino, Acquedotto e il Ponte sulla Marnaa Creteil di Cezanne; Ehaiha Ohipa del periodo tahitiano di Gaugain, la Veduta del ponte di Sevres di Henri Rousseau che viene esposto per la prima volta in Italia e il Boulevard des Capucinnes acquistato da Morozov nel 1907 (il collezionista spendeva in dipinti ogni anno l’equivalente di 750mila-1.125mila euro).
Le collezioni dei due commercianti furono entrambe statalizzate nel 1918 andando a costituire il Primo e il Secondo Museo di Pittura Moderna Occidentale. Finite nell’oblio nel secondo Dopoguerra, le opere, divenute nel frattempo proprietà del Museo Pushkin, furono di nuovo valorizzate a partire dagli anni ’70.
L’allestimento progettato per le tele, delimita in modo netto la collezione del Pushkin rispetto a quella della Pinacoteca milanese. In particolare nella sala XV lo spazio della mostra è disegnato secondo un andamento circolare intorno al pubblico con una doppia profondità espositiva, che consente sia una visione d’insieme sia una visione più accurata delle opere. Nella sala XIII, invece, le tele sono collocate con un principio di massima spazialità.
L’esposizione è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Lombardia Occidentale, il Ministero della Cultura e dei Media della Federazione Russa e, naturalmente, il Museo Pushkin e la Pinacoteca di Brera e sponsorizzata da Credit Suisse. L’occasione per celebrare lo straordinario incontro tra questi due grandi musei del XIX secolo, è l’Anno della Cultura Italia-Russia. Curatrici della mostra sono Caterina Bon Valsassina, direttore regionale per i Beni culturali e artistici della Regione Lombardia, Sandrina Bandera, direttrice della Pinacoteca di Brera, e Irina Antonova, direttrice del Museo Pushkin.
Informazioni: dal martedì alla domenica, dalle 8.30 alle 19.15 (la biglietteria chiude 45 minuti prima della chiusura).
Chiuso il lunedì, il 25 dicembre, il 1^ gennaio.
Ingresso euro 12 (comprende la visita alla Pinacoteca).
Prenotazioni e acquisto biglietti: 02.92800361
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