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La Pirelli colma la sua assenza sul mercato russo. Diventa operativo l`accordo per creare una joint venture con la Rostechnologii firmato nel novembre 2008, vincolato all’acquisto delle fabbriche di Kirovsk (a novembre 2011) e Voronezh dalla Sibur Russkie Shiny (nel 2012), che in precedenza appartenevano alla Amtel-Vredestein. I dettagli sulla distribuzione delle parti tra i soci non vengono rivelati. Non si conosce neanche la misura dell’investimento fatto nella joint venture dalla Rostechnologii, la società russa con partecipazione statale che permetterà all’impresa italiana di dividere i rischi finanziari e legati al Paese.
Per acquistare le due fabbriche Pirelli spenderà 222 milioni di euro. Altri 200 milion i di euro verranno investiti per incrementare la produttività degli impianti. Nel 2012 la fabbrica di Kirovsk dovrebbe essere in grado di produrre circa 6,5 milioni di gomme, quella di Voronezh 2 milioni e, poi, 4 milioni nel 2014. Entro il 2015 più del 60% della produzione di copertoni uscirà dal primo impianto col marchio Pirelli, nel secondo impianto invece la produzione sarà italiana al 100%. Non è stato chiarito né dalla presentazione, né dal rappresentante della compagnia, con quale marchio uscirà il restante 40% della produzione della fabbrica di Kirovsk. Nella struttura delle vendite presentata da Pirelli per la Russia, circa l’80% dovrà riferirsi alla produzione locale.
La fabbrica di Voronezh è la più moderna di tutta la Russia e potrà essere utilizzata per la produzione di gomme di qualità premium, come fa notare l’analista della Raiffeisen Konstantin Juminov. L’intenzione della compagnia di importare parte dell’assortimento viene attribuita dall’esperto al fatto che la produzione in loco di determinate categorie di gomme di lusso risulta poco conveniente vista la limitata quantità di eventuali compratori in Russia.
La produttività degli impianti Pirelli crescerà dagli attuali 56 milioni a 74 milioni di gomme per automobili entro il 2015. In questo modo un pneumatico su sette proverrà da una ditta russa, mentre la collaborazione con la Rosstechnologii fornirà più della metà dell’incremento di produttività.
Pirelli non scrive quando prevede di recuperare gli investimenti negli impianti russi, ma le due fabbriche inizieranno a portare profitto nel 2014. Le entrate previste da Pirelli per il 2012 saranno di 300 milioni di euro, mentre nel 2014 supereranno i 500 milioni di euro. Gli incassi complessivi della compagnia italiana dovrebbero passare dai 5,7 miliardi di euro previsti per il 2011 a 7,7 miliardi di euro nel 2015. Un quarto della crescita dovrebbe provenire dalle aziende in Russia. La redditività degli impianti di Kirovsk e Voronezh entro lo stesso anno dovrebbe raggiungere il 14-15% contro l’ 1% previsto per il 2012.
Fino ad ora la Pirelli era rimasta quasi assente dal mercato russo. Il suo record era stato un 2% nel 2007-2008. Grazie però a questi ambiziosi progetti, la compagnia potrebbe presto diventare uno dei leader del mercato. Ad oggi le maggiori produttrici di gomme in Russia sono la Sibur Russkie Shiny e la Nokian Tyres.
Anche la francese Michelin (proprietaria di un impianto nei pressi di Mosca), secondo una fonte vicina all’azienda, avrebbe intenzione di aumentare la produzione in Russia. La giapponese Yokohama (nella provincia di Lipetsk), invece non ha di queste aspirazioni, viste le previsioni per una produzione di 1,5 milioni di pezzi.
Il mercato russo è ad oggi uno dei più attrenti per i grandi produttori mondiali: qui si stanno vendendo auto come non mai, e non solo tra le utilitarie, ma anche di categoria business e premium. Pirelli quindi si inserisce nel mercato con grande tempismo.
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