Foto: Itar-Tass
A Mosca per far girare l`economia. La Russia, insieme alla Turchia, si sta affermando sempre più quale destinazione preferita per i viaggi d’affari dei manager italiani. Questo trend, in costante crescita, è quanto emerge dalla “Business Travel Survey”, l’indagine che Uvet American Express ha avviato nel 2006 per monitorare l’andamento del Business Travel in Italia attraverso l’analisi dei trend di spesa e comportamenti d’acquisto di un campione selezionato di aziende.
I risultati dell’indagine sono stai presentati a Milano nel corso della seconda giornata del BizTravel Forum 2011, la manifestazione organizzata da Uvet Amex, rivolta ai responsabili aziendali della mobilità e agli operatori del settore viaggi d’affari e turismo.
Nel terzo trimestre del 2011 i movimenti di manager e dipendenti delle imprese italiane verso la Federazione Russa sono aumentati di quasi due punti percentuali e mezzo. Le destinazioni più apprezzate dai businessmen italiani non sono solo Mosca e San Pietroburgo. Nel 2011 si sono affermate Kazan, considerata la terza capitale russa, da sempre centro della cultura tatara (che ospiterà nel 2013 le Summer Universiadi e nel 2018 i Mondiali di calcio), e Krasnodar, in prossimità del Mar Nero e del Gran Caucaso.
“Osservando i comportamenti delle imprese negli spostamenti dei loro manager - ha affermato Luca Patanè, presidente del gruppo Uvet, polo distributivo nel turismo con un giro d’affari di 1,65 miliardi di euro – stiamo notando come nel terzo trimestre 2011 ci sia una crescita del 13,5% delle trasferte verso i Paesi cosiddetti Bric (Brasile, Russia, India, Cina), un trend positivo a doppia cifra che si è innescato dalla seconda metà del 2010”.
Secondo i dati del campione Uvet Amex, che fa riferimento a oltre 700 aziende con spese di viaggio comprese tra 20mila e 15 milioni di euro l'anno, la Federazione russa si collocherebbe al secondo posto, dopo gli Stati Uniti, tra le prime 7 destinazioni extra UE dei viaggi d’affari (davanti a Turchia, Cina, Svizzera, India e Brasile).
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