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L’inizio della campagna elettorale parlamentare è stata caratterizzata da una serie di clamorose dichiarazioni da parte dei leader politici del Paese, rendendo concitata la vita politica russa che aveva attraversato un periodo di quiete negli ultimi mesi. Il Congresso del partito Russia Unita, dove Dmitri Medvedev ha proposto Vladimir Putin come Presidente, le dimissioni del ministro delle Finanze Alexei Kudrin, le dettagliate interviste rilasciate dal Presidente in carica e dal primo ministro ai canali televisivi nazionali hanno attirato l’attenzione dei principali media a livello mondiale. Intanto, gli analisti politici stanno cercando di indovinare cosa si nasconde dietro le recenti decisioni del tandem e come il sistema politico russo cambierà nei prossimi anni.
Il rimpasto Putin-Medvedev ha immediatamente dato luogo all’ipotesi che lo
scambio di incarichi fosse stato concordato quattro anni fa, alla vigilia delle
precedenti elezioni presidenziali. Vladimir Putin lo ha confermato nella sua
intervista a quattro canali televisivi nazionali. Eppure molti osservatori
ancora non ci credono.
Secondo Igor Yurgens, presidente del consiglio di amministrazione dell’Istituto
per lo Sviluppo Contemporaneo (dove Dmitri Medvedev presiede il consiglio degli
amministratori fiduciari), è improbabile che un tale accordo sia stato fatto
nel 2007. Nella sua intervista al quotidiano Kommersant, Yurgens ha detto che il tandem al potere ha dovuto
accettare lo scambio sotto la pressione di varie circostanze, facendo notare
che Medvedev ha recentemente messo in chiaro che era pronto a correre per un
altro mandato.
Dmitri Medvedev è andato in onda a spiegare la logica alla base della sua
decisione, dicendo che Putin è stato il politico più potente del Paese, la cui
popolarità è leggermente superiore alla sua. Questa è stata la ragione
principale dello scambio, secondo Medvedev.
"Oggi è chiaro a tutti che è Putin a essere al volante e che era Putin a
decidere se Medvedev doveva candidarsi per un altro mandato o meno -, afferma
Igor Bunin, presidente del Centro per le Tecnologie Politiche -. Vladimir Putin
ha molti motivi per correre per la presidenza, ma una delle ragioni principali
penso riguardi la sua convinzione che il sistema che lui ha creato richieda
stabilità politica per sopravvivere. A quanto pare, Putin non era sicuro che
Dmitri Medvedev fosse in grado di garantirla, con la sua modernizzazione e le
riforme politiche”.
La candidatura di Vladimir Putin per un terzo mandato presidenziale è stata
accolta con reazioni contrastanti dalla élite politica globale. Molti media stranieri
hanno immediatamente espresso il timore che la Russia potrebbe conoscere
nuovamente un altro periodo di stagnazione politica tipico dell’Unione
Sovietica sotto Breznev. Putin, però, si è affrettato a dissipare queste paure
e ha respinto il confronto come assurdo, affermando che nessuno dei leader sovietici
del dopo-guerra ha lavorato duro come lui o come l’attuale Presidente.
Secondo l’analista politico Dmitry Orlov, Putin ha chiarito che stava tornando
come “sostenitore della modernizzazione e dello sviluppo, non della
stagnazione”. “È chiaro che un nuovo Putin si sta affacciando alla politica
russa. Questo Putin è il sostenitore della modernizzazione, dei cambiamenti
positivi, e di un nuovo approccio alla creazione di una nuova interfaccia nella
comunicazione tra le autorità e la società”, ha riferito Orlov a Ria Novosti.
La proposta di Putin’ pubblicata sul quotidiano Izvestia, di creare uno spazio economico comune eurasiatico basato
sull’unione doganale di Russia, Bielorussia e Kazakistan, ha provocato accesi
dibattiti. Molti osservatori hanno suonato il campanello d’allarme, vedendo in
questa idea qualcosa di simile alla ricostruzione dell’Unione Sovietica. Putin,
però, ha respinto queste accuse, affermando che la Russia non ha mai avuto
ambizioni imperiali nel processo di integrazione post-sovietica.
Per Vladimir Zharikhin, vice direttore dell’Istituto dei Paesi della Csi,
l’idea di creare l’Unione eurasiatica è pienamente compatibile con la
situazione emergente geo-economica a livello mondiale. “Le nazioni
post-sovietiche hanno compreso che la globalizzazione sta in realtà assumendo
la forma di grandi gruppi economici”, ha spiegato. Zharikhin ha anche detto che
l’iniziativa di Putin è una parte importante della sua campagna elettorale: “Ha
cominciato a delineare la strategia della Russia verso l’estero per i prossimi
anni”.
I media russi hanno disegnato un’immagine chiara per ciascuno dei membri del
tandem. Una ricerca realizzata dalla biblioteca online dei media russi Public.Ru ha dimostrato che Medvedev è
in gran parte visto come un democratico liberale e patriota, mentre Putin è
descritto come un politico esperto, un conservatore e sostenitore di un governo
forte. Molti esperti sostengono che l’idea di un tandem, che è così popolare
oggi, potrebbe presto perdere il suo fascino se il presidente Putin concentrerà
la maggior parte del potere nelle sue mani, di nuovo.
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