Calcio, russe da Champions

In campo Cska Mosca - Trabzonspor nella terza giornata dei gironi di Champions League 2011 (Foto: Itar-Tass)

In campo Cska Mosca - Trabzonspor nella terza giornata dei gironi di Champions League 2011 (Foto: Itar-Tass)

Prosegue a sopresa, ma a gonfie vele, la corsa verso gli ottavi di Cska Mosca e Zenit. La premonizione di Sir Alex Ferguson: “Attenti ai russi” e la rivelazione Doumbia

Ora Doumbia, dopo Dzagoev e Vagner Love. Il Cska Mosca è una vetrina di gioielli che illumina l’Europa dopo i tre gol rifilati in Champions League al Trabzonspor. E il calcio russo, imbattuto nel terzo turno dei gironi della massima competizione continentale con il pareggio tra Shakhtar Donetsk e lo Zenit San Pietroburgo, continua a stupire.

Alex Ferguson, tecnico-guru del Manchester United, aveva messo in guardia le grandi squadre europee ad agosto 2011, prima del sorteggio dei gironi di Champions. Evitare i russi. Tecnici, entusiasti. Atleti affamati di successi e di una vetrina internazionale. Lo scozzese dei Red Devils ha fatto di nuovo centro.

Zenit e Cska sono tra le squadre che giocano meglio in Europa, in attesa dell’esplosione dell’Anzhi del milionario Kerimov che sta provando ad aggiungere altri fuoriclasse del calcio mondiale (si parla di Tevez, Lampard, Ganso) all’ex interista Eto’o. I giovani talenti del Cska sono estrosi, potenti. Una minaccia per la vetta del gruppo B (hanno 4 punti in classifica) che comprende anche l’Inter capolista (6). Una scheggia impazzita per i top club in caso di qualificazione agli ottavi di finale della Champions, nonostante nelle prime due gare sia arrivato solo un punto.

Dopo le prodezze di Dzagoev contro l’Inter e con la maglia della nazionale russa (gol qualificazione per gli Europei 2012 contro la Slovacchia) e i frammenti di puro talento del brasiliano Vagner Love, ecco Seydou Doumbia. I due gol rifilati ai turchi lo portano a quattro reti in Champions League. La seconda rete è una gemma che fa ancora luccicare gli occhi. Progressione sino al limite dell’area, finta a destra, dribbling stretto a sinistra e difensore saltato come un birillo, rete di esterno destro. Giusto per far alzare ancora un po' il prezzo di un calciatore destinato a grandi palcoscenici.

Nella Russian Premier League ha già segnato sedici reti in venticinque gare. La conferma assoluta che la quotazione estiva imposta dal club dell’Esercito (30 milioni di euro per cominciare a prendere in esame la sua cessione) era più che adeguata. Con Roma, Napoli e Inter che si ritiravano subito dall’asta. Un treno, Doumbia, che per le italiane forse non ripasserà più. Sull’attaccante ivoriano è piombato Roman Abramovich, che con il Cska conserva un solido feeling imprenditoriale. Nella finestra invernale del mercato i Bleus sono pronti a sferrare l’assalto decisivo. Anche perché il sogno di Doumbia si chiama Premier League, come ha confessato al tabloid The Mirror.

Oltre al Chelsea di Abrahmovic anche il Tottenham gli fa la corte. Ma il calcio russo non è solo Cska. La partita più spettacolare del terzo turno è stata Shakhtar Donetsk -Zenit San Pietroburgo. Un derby dell’Est con quattro reti, (2-2), ritmo forsennato, grande corsa ed esito imprevedibile. Due squadre che corrono, giocano a viso aperto, creano scompiglio in avanti mentre la fase difensiva lascia ancora a desiderare. Uno spot per la bellezza del calcio, lontano da eccessivi tatticismi. Per il tecnico italiano Luciano Spalletti il primo posto nel girone G dista solo un punto. E guida anche il campionato, nonostante il deludente pareggio dell’ultimo turno contro la Dinamo Mosca. Nel frattempo, si guarda al mercato. Lo Zenit cerca un grande attaccante. Obiettivi: Kuranyi, ex centravanti della Nazionale tedesca e la stella argentina del Napoli, Ezequiel Lavezzi.

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