Foto: Anisiya Boroznova
All’inizio di
settembre 2011 è stata inaugurata in Russia la prima Active house, un progetto
architettonico realizzato nel rispetto degli eco standard europei. L’Active
house rappresenta il tentativo di raggiungere, sul piano architettonico, una
sintesi tra risparmio energetico, comfort e rispetto dell’ambiente. Il progetto
è stato affidato alla società olandese
Velux, in collaborazione con la società russa Zagorodnyi proekt (Progetto
suburbano). Il progetto si basa un modello preesistente, quello della Casa
2020, già realizzato in sei varianti diverse negli altri Paesi europei.
L’utilizzo di un modello già esistente ha consentito di realizzare l’edificio
in soli sei mesi.
Per la costruzione è stato scelto un terreno edificabile di Prigorodnyj proekt, a 20 chilometri di distanza da Mosca, della superficie complessiva di 82,7 ettari su cui si prevede che in futuro potranno risiedere 6.000 abitanti. Tuttavia, per ora l’unica casa attiva della zona è un edificio di 230 metri quadri.
La costruzione russa può essere ritenuta una sorta di prototipo architettonico di casa attiva. In primo luogo, il materiale principalmente impiegato per la costruzione è il legno; in secondo, l’edificio nel complesso presenta una serie di elementi integrati, dall’ingresso, al balcone, al mezzanino al tubo della stufa. Lo spazio interno dell’edificio è suddiviso in due parti: una parte comune al pianterreno e una parte privata al primo piano. La facciata con le vetrate e le finestre delle mansarde creano un’illusione di spazio aperto.
Un discorso a parte è quello che riguarda l’efficienza energetica della casa attiva e le soluzioni adottate. L’acqua calda e il riscaldamento sono assicurati da una pompa di calore geotermica e da pannelli voltaici. I 7,5 metri di celle solari sulla facciata Sud servono a compensare in parte la pressione continua sul sistema energetico. La ventilazione naturale e intelligente e il sistema di recupero automatico di energia solare consentono di ridurre la dispersione termica. La stazione meteo sul tetto e i sensori in ogni stanza generano dati che consentono di garantire un clima gradevole all’interno degli spazi abitati.
Il progetto è risultato piuttosto dispendioso. Il prezzo di una casa è stimato sui 28 milioni di rubli, ma il costo delle spese riserva una piacevole sorpresa. Secondo le previsioni elaborate, le uscite annuali per acqua calda e riscaldamento dovrebbe essere di 12,5 mila rubli. Per fare un confronto, una casa con l’impianto di riscaldamento a gas costa due volte tanto e una con impianto di riscaldamento elettrico 17. Ma l’ammontare reale delle spese lo si scoprirà soltanto quando a traslocare nella casa sarà un vero nucleo familiare composto da 5 persone. Tutti i dati del complesso monitoraggio del microclima interno e del consumo energetico saranno allora disponibili on-line.
Nei primi tre mesi sarà possibile visitare liberamente l’Active house: chiunque lo desideri potrà vederla coi propri occhi. Ma trascorsi i tre mesi, nella casa andrà a vivere a titolo sperimentale una giovane coppia con i suoi tre bambini.
Come ha rilevato all’inaugurazione Dmitri Aksionov, presidente del consiglio di amministrazione della società Zagorodnyi proekt, il progetto dell’Active house può essere paragonato a quello della concept car. Non è ancora alla portata di tutti, ma l’essenziale è che servirà a trasformare le coscienze e a informare le persone su queste nuove tecnologie e sulle loro possibilità.
A sua volta il presidente dell’Unione degli architetti russi, Andrey Bokov, ha assicurato che promuoverà con ogni mezzo a sua disposizione la costruzione di ecocase campione in tutte le regioni russe perché la gente possa rendersi conto di che cosa si tratta. Purtroppo, non esiste attualmente in Russia nessuna vera normativa sull’edilizia sostenibile, ma la situazione potrebbe rapidamente cambiare. “Entro il prossimo anno ci proponiamo di elaborare una normativa russa sull’edilizia sostenibile, di comune accordo con le organizzazioni sociali, i costruttori edili e gli architetti”, ha annunciato Bokov. Resta, tuttavia, curioso che Bokov rifiuti di confrontarsi con gli standard stranieri in questa materia e solleciti l’elaborazione di una normativa del tutto russa.
Forse non è un caso che gli ideatori di Active house abbiano eletto a proprio motto le parole dell’architetto e ingegnere americano Richard Fuller: “Dovete inventare modelli nuovi che rendano il presente del tutto superato. Non si può creare il nuovo, se ci si limita a confrontarsi con l’esistente”.
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