Basket, il ritorno di Kirilenko

Andrei Kirilenko. Foto: Kommersant

Andrei Kirilenko. Foto: Kommersant

Il Cska Mosca per tornare ai vertici mondiali attinge a piene mani dall’Nba e accoglie a braccia aperte il campione russo titolare per 10 anni negli Utah Jazz

Per respirare l’aria di casa e vincere l’Eurolega con il Cska Mosca, con cui si è consacrato a livello internazionale fra il 1998 e il 2001. Andrei Kirilenko torna in Russia. Lascia la Nba dopo dieci anni da top player negli Utah Jazz. E’ lui – in attesa del matrimonio a tempo determinato tra l’asso dei Los Angeles Lakers Kobe Bryant e la Virtus Bologna – il grande colpo del mercato europeo che fa la spesa tra i professionisti statunitensi. La stagione Nba non parte. Una chimera l’accordo tra sindacato atleti e proprietari delle franchigie per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro. Si è aperta in tutto il mondo la caccia alle superstar, americane ed europee, del più importante torneo al mondo. Cina, India, Spagna, Turchia, Italia. Assegni a sei zeri anche per un pacchetto limitato di partite. Gli affari si moltiplicano.

Tra questi anche il ritorno in Francia di Tony Parker, tre volte campione Nba con i San Antonio Spurs, playmaker del suo Villeurbane (è azionista del club) mentre un altro asso transalpino, Nicolas Batum disputerà l’Eurolega con il Nancy. Prima di Kirilenko e Parker aveva scelto la Turchia Deron Williams dei New Jersey Nets del milionario e candidato politico Mikhail Prokhorov. Da Brooklyn al Bosforo (Besiktas), mentre i fratelli Gasol hanno cominciato ad allenarsi con il Barcellona, squadra in cui sono cresciuti. Il Cska aveva trattato anche il nuovo prodigio americano, Kevin Durant degli Oklahoma City Thunder. Kirilenko era però la prima scelta assoluta del club dell’Esercito per tornare al top del basket continentale, dopo la pessima Eurolega della passata stagione che ha portato i vertici societari a scusarsi con i tifosi.

Andrei Kirilenko è nato il 18 febbraio 1981 a Izhevsk, a Ovest degli Urali. I suoi primi passi cestistici sono avvenuti nel 1997 nello Spartak di San Pietroburgo, atleta più giovane a esordire nella Russian Superleague. Poi passa al Cska, dal 1998 al 2001. Nel primo anno vince il campionato russo, l’anno dopo è il più giovane europeo a essere scelto (dagli Utah Jazz al primo giro, numero 24) nel draft Nba. Nel 2000 rivince il titolo con il Cska Mosca e la Eastern European Basketball League. Poi vola negli Usa. Nel 2003 finisce nel primo quintetto degli esordienti. L’anno dopo è convocato per l’All Star Game. Nella stessa stagione raggiunge un primato: secondo atleta nella storia ( il primo è stato il centro dei San Antonio Spurs, David Robinson) a finire nella top five di rendimento per punti, rimbalzi, assist, stoppate e palle recuperate. Con la nazionale russa vince l’Europeo 2007 in Spagna ed è eletto miglior cestista. Un mese fa ha vinto la medaglia di bronzo agli Europei in Lituania.

Dai tempi del coach italiano Ettore Messina ( con cui centravano il Grand Slam nel 2005/2006) i moscoviti non investivano forte sul mercato. Sono arrivati l’ex New Jersey Nets e Boston Celtics Nenad Krstic, con Lavrinovic, Ponkrashov, Voronov, Mejia e il serbo Teodosic. La ciliegina sulla torta è AK-47, il soprannome di Kirilenko nello Utah, convocato all’All Star Game 2004 e inserito nel primo quintetto difensivo Nba nel 2006 mentre l’anno dopo era eletto miglior cestista europeo. Lo zar è stato ingaggiato da free agent – il suo accordo con i Jazz da 17.8 milioni di dollari l’anno era terminato – per tre anni. Con la clausola, la Nba escape, che gli consentirà di rescindere il contratto con il Cska entro trenta giorni dalla fine del lockout del campionato americano. Non circolano ancora le cifre ufficiali sull’ingaggio dell’ala russa.

Milioni di euro che Kirilenko sa già come investire: “Tutti i soldi che percepirò qui in Russia li devolverò alla mia fondazione, Kirilenko’s Kids charity foundation che aiuta i bambini meno fortunati. Sono orgoglioso di essere tornato nella squadra dove ho mosso i primi passi da cestista. Il Cska è una grande società con allenatore e giocatori fortissimi. Sarà un onore poter giocare per i tifosi russi”. Il coach del Cska, Jonas Kazlaukas, non era entusiasta di allenare atleti con contratti a termine “perché se ti dovessero lasciare, non sapresti come sistemare le cose. Ovviamente ogni regola presenta le sue eccezioni e Andrei è una di queste. Per questo Paese lui vale moltissimo, come Sabonis per la Lituania, Gasol per la Spagna e Nowitzki per la Germania. E poi è cresciuto qui. Avremo solo bisogno di qualche settimana per inserirlo nel nostro sistema ma è un giocatore intelligente e capirà in fretta”.

Entusiasta dell’ingaggio di Kirilenko il numero uno del Cska, Andrei Vatutin: “All’inizio del lockout non pensavamo fosse la cosa migliore prendere un atleta ceh sarebbe potuto andar via dopo poche partite ma per Andrei abbiamo fatto un’eccezione. E’un cestista speciale per il Cska, il migliore della Russia e il migliore deve giocare nella squadra più forte della Nazione”. Un fenomeno, il russo. Che quasi da solo, tra punti, rimbalzi e difesa, ha trascinato la sua Nazionale sul podio mondiale nell’Europeo lituano di un mese fa. Terzi, dopo aver fatto tremare la Francia finalista dei sette campioni Nba.


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