Infografia: Gaia Russo. Cliccate per ingrandire
Non solo l’affare Eto’o e la pioggia di rubli che ha riversato nel
mercato europeo. Il calcio russo si avvicina al livello dei principali
campionati. E il trend è destinato a proseguire con l’entrata in vigore del
fair play finanziario voluto dal presidente dell’Uefa Platini.
Tutto merito di conti in ordine, ma soprattutto di milionari come Suleiman Kerimov, proprietario dell’Anzhi, nuova casa dell’attaccante ex Inter. Così i club della Federazione avranno la strada spianata sul mercato per arrivare ai top player, senza partite doppie per evitare il crac finanziario come avverrà per i club italiani e spagnoli (meno in Inghilterra e Germania), a causa dei debiti accumulati negli anni. L’arrivo di Eto’o in Daghestan segna un cambio di rotta tra i grandi calciatori, ora pronti a trasferirsi in Russia. E non dipende, come nel recente passato, solo dai lauti ingaggi prospettati dalle società.
Nelle ultime due stagioni è contata parecchio anche la chance di disputare – magari da titolare – la Champions League con lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti o il Rubin Kazan. Così in Russia sono finiti calciatori nel giro della Nazionale italiana, ma snobbati dalle big di casa nostra, come Rosina e Bocchetti, oppure il nazionale Criscito, che ha preferito San Pietroburgo a Inter e Napoli per una questione legata allo sfruttamento dei diritti d’immagine.
Per aggiungere altro appeal il campionato russo si rifà il trucco. Niente più stagione estiva, con il via a marzo e la fine in novembre. A partire dal 2012/2013 il torneo si svolgerà dall’autunno alla primavera, come negli altri campionati europei. Una scelta criticata da più parti a causa delle rigide temperature invernali e che forse sarà rivista almeno per individuare una pausa (si raggiungono anche i - 40° in zone degli Urali e in Siberia), come avviene in Bundesliga.
Il nuovo calendario punta a rendere competitivi i club anche nella fase a eliminazione diretta della Champions League (evitando cali di forma) e portare la Russian Premier League tra le maggiori potenze in tempo per i Mondiali organizzati in casa nel 2018. È quindi in corso un campionato di transizione con le 16 squadre partecipanti che si affrontano in un girone all’italiana di andata e ritorno. Al termine del calendario non verrà assegnato lo scudetto: le prime otto classificate saranno inserite in un gruppo che lotterà per il titolo nazionale e i posti in Europa; le restanti combatteranno per evitare la retrocessione. Poi però c’è il mercato, con le sue leggi non scritte.
Il quotidiano sportivo spagnolo Marca , vicino al Real Madrid, ha scritto dell’offerta di Kerimov a Mourinho per assumere la guida della sua costosa creatura. Venticinque milioni di euro annui pronti per lo Special One, cinque più di Eto’o, il cui acquisto è costato al club circa 150 milioni, comprendendo anche lo stipendio. Oltre ai 60 milioni già spesi per altri sei acquisti. E, dopo il rifiuto da parte di Mourinho, la panchina sarebbe stata offerta a Carlo Ancelotti.
Il progetto Anzhi non appare un fuoco di paglia, una passione del momento, ma un progetto destinato a proseguire per molto tempo. Proprio per dare solidità al progetto si parte con la costruzione del nuovo stadio al posto del Dinamo, che fu del team sovietico legato alla polizia. Al suo posto ci sarà tra qualche anno un impianto ultramoderno da 45 mila spettatori. Sarà l’eden calcistico dell’Anzhi, con il presidente del club che ha in mente una città completamente rinnovata, con ricadute positive anche per il business del territorio, dagli hotel a cinque stelle alle villette per i tecnici e gli atleti.
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