Alla scoperta delle dolcezze di un tempo

Foto: Flora Moussa

Foto: Flora Moussa

È in Russia che la mela, il frutto proibito per eccellenza, ha trovato la sua forma più sublime nella pastila. E andando a Kolomna potrete verificarlo di persona

La pastila era un segreto custodito più gelosamente dei sottomarini nucleari sovietici. Tenetevi forte: i russi ci avevano tenuto nascosti questi dolcetti a base di mela squisiti e raffinati. Fortunatamente i turisti stranieri, come vere spie, sono oggi i benvenuti al Museo dei sapori dimenticati, situato nella pittoresca cittadina di Kolomna, a un’ora di strada da Mosca. Il museo è dedicato alla pastila, una celebre squisitezza che in altre epoche ha sedotto papille illustri come quelle di Ivan il Terribile, Caterina II, Fëdor Dostoevskij e Lev Tolstoj.



La pastila consiste in un impasto a base di polpa di mela. A tale impasto vanno aggiunti diversi ingredienti come miele, noci o bacche locali. Nel complesso esistono una cinquantina di ricette diverse per preparare la pastila e l’aspetto, il colore e la consistenza dipendono dagli ingredienti utilizzati.  Questi dolcetti ricordano sia le gelatine di frutta alla francese che la frutta candita, o dei piccoli pasticcini. Ma appena sfiorano il palato la loro unicità è subito evidente.



Questo dolce particolare conquisterà gli amanti dei prodotti biologici o dietetici, in quanto ricco di fibre e di pectina e preparato esclusivamente con ingredienti naturali. La pastila, oltre ad essere poco calorica, ha proprietà molto simili a quelle del latte. Ma non aspettatevi di riuscire a disintossicare i vostri figli innamorati di schifezze chimiche con la pastila, perché quest’ultima purtroppo è prodotta solo in una piccola azienda artigianale collegata al Museo dei sapori dimenticati. Perciò una visita al museo è d’obbligo, anche perché va ben oltre il semplice piacere gustativo: “Quello che cerchiamo di fare è ricreare la cultura della galanteria che esisteva nel XVII e XIX secolo”, spiega la giovane guida Irina, in costume d’epoca.



Pastila

Foto: Flora Moussa

Il museo è situato in una graziosa casa in legno non lontano dal fiume Oka. Ogni stanza è pervasa da uno squisito profumo di mela e cannella. Vi verrà servito un tè leggermente amaro, perfettamente in equilibrio con la dolcezza dei sette tipi di pastila. A seconda della stagione potrete accomodarvi in terrazza o in un’ampia sala finemente arredata a gustare queste dolcezze, mentre una guida vi racconterà la storia della città. I fanatici della mela potranno innaffiare la pastila con dell’ottimo… sidro francese! Se avrete occasione di passare di sabato potrete assistere ad una rappresentazione teatrale tenuta dalle guide del museo.



Ma come e perché si è deciso di far rinascere la pastila? È la domanda che si pone ogni visitatore conquistato da tale prelibatezza. Irina ripercorre per noi questa storia curiosa: nel 2008 l’Amministrazione della città di Kolomna, incaricata di accogliere un evento sportivo internazionale, ha cercato nella propria storia qualcosa che potesse distinguerla da ogni altra cittadina russa. Ecco come è venuta a galla la pastila. Da un punto di vista storico questo dolcetto deve la sua nascita al fatto che Kolomna in autunno era sempre sommersa dalle mele ed era quindi necessario trovare un modo per conservarle tutto l’anno. Inoltre, lo zucchero a quell’epoca era un ingrediente raro e costoso.  E la pastila ha risposto a tutte queste necessità, almeno finché i bolscevichi non hanno causato la scomparsa di una produzione così fiorente. Dopo lunghi anni i fautori di questo complotto contro la dolcezza hanno fallito e oggi la pastila ha tutti i numeri per spodestare la vodka, il borsch, e i bliny al vertice della classifica delle specialità russe.   

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