Colazione con l’ambasciatore

Foto: Sergey Kuksin/ Rossiyskaya Gazeta

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Il rappresentante dell’Italia in Russia, Antonio Zanardi Landi, ospite della redazione della Rossiyskaya Gazeta che pubblica Russia Oggi, presenta i partecipanti alla Fiera del Libro di Mosca

Invece della solita oretta che di solito viene dedicata alle colazioni d'affari, la conversazione con l’ambasciatore d’Italia in Russia, Antonio Zanardi Landi, nella sede della redazione della Rossiyskaya Gazeta che cura anche l’edizione Russia Oggi, è durata circa due ore. I temi trattati sono stati i più svariati. Dall'Unione Europea che si sta trasformando in una specie di Stati Uniti d'Europa, alle conseguenze sull'Italia dei disordini nell’Africa settentrionale e le possibilità di successo della politica del multiculturalismo europeo. E alla crescita dell'export italiano in Russia. A puntate pubblicheremo le sue risposte. Nella prima si parlerà della Fiera del Libro di Mosca, con l’Italia ospite d’onore. Perché?

La sfida principale del 2011, il primo anno della carriera russa di Zanardi Landi, è stata l'organizzazione dell’Anno di interscambio culturale tra Italia e Russia. Ed è proprio dalle considerazioni sulla prima metà svolta del programma che è iniziata la nostra conversazione. Anche perché proprio quel giorno a Mosca veniva inaugurata la Fiera internazionale del Libro, nella quale l'Italia era protagonista.

“Per quanto riguarda la Fiera del Libro di Mosca – ha precisato l’ambasciatore - non mi sono occupato di selezionare gli autori e le case editrici che avrebbero partecipato all’evento, ma ho organizzato i finanziamenti, l'intervento di un rappresentante del governo e il massimo interessamento da parte della stampa. Del contenuto invece si è occupato il Ministero della Cultura italiano e il direttore del nostro Istituto di Cultura, Adriano Dall'Asta, che è un grande appassionato di lingue slave e conosce molto bene il russo”. “Così – ha aggiunto - alla fiera partecipano 16 scrittori italiani, tra cui Serena Vitale, autrice dei romanzi Il bottone di Pushkin e A Mosca, a Mosca!, Veronesi, Cardini e Antonia Aslan. Diciassette gli stand delle case editrici italiane, ma ci saranno anche altri editori arrivati in città per stabilire maggiori contatti con i propri colleghi russi”.



“La presenza dell'Italia sarà particolarmente interessante anche perché quest'anno si festeggiano i 150 anni dell'Unità del nostro Paese. In occasione dei festeggiamenti per questa ricorrenza, verrà donata alla Russia una copia del Breviario Grimani, un libro del 1400 del valore di ventimila euro. E nel frattempo presso la biblioteca Lenin si svolgerà una mostra di libri antichi, che è stata assicurata per 10 milioni di euro”.

“Sono convinto – ha commentato - che questa fiera sia uno degli eventi più significativi dell'Anno di interscambio culturale tra Russia e Italia, nonostante negli ultimi dieci anni siano stati tradotti in russo appena 360 libri italiani. Purtroppo bisogna riconoscere che per essere due Paesi con un patrimonio culturale così ricco, il lavoro svolto in ambito culturale tra Russia e Italia è decisamente insufficiente. La conoscenza reciproca delle rispettive letterature oggi è molto più superficiale rispetto a 10-20 anni fa. Nonostante ci siano Internet, gli iPad e vari gadget che dovrebbero rendere più facile la diffusione della cultura, la conoscenza dei classici della letteratura russa non è più un passaggio obbligatorio per gli italiani, come lo era in passato. Quindi due degli obiettivi principali dell'Anno della Cultura italiana in Russia, e in particolare del Salone internazionale del Libro di Mosca, sono, innanzitutto, gli sforzi per raddoppiare, quanto meno, la quantità di traduzioni dal russo e, in secondo luogo, quelli per ravvivare l'interesse reciproco in campo letterario”.

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