Alla Stazione Spaziale Internazionale è in corso il cambio della guardia. Per metà dell’equipaggio è previsto il ritorno sulla Terra il 16 settembre 2011. Al momento né la Nasa né l’Agenzia Spaziale Russa Roskosmos sanno dire con certezza quando i loro sostituti raggiungeranno la stazione. Gli incidenti che hanno coinvolto le navicelle spaziali russe hanno rovinato i piani di entrambe le agenzie.
Il fallimento del lancio della navicella cargo Progress non è solo un tragico incidente. Almeno secondo il punto di vista degli esperti interrogati da Russia Oggi. La Russia ha perso sei sonde spaziali nell’ultimo anno. Inoltre, diversi lanci sono stati posticipati “per motivi tecnici”, il che significava nella maggior parte dei casi un malfunzionamento delle apparecchiature o delle unità nelle ultime fasi preparatorie al lancio.
I fallimenti del 2011 non solo minacciano la reputazione della Russia in quanto potenza spaziale (da quando gli Usa hanno concluso il loro Programma Space Shuttle i missili russi rappresentano i soli mezzi in grado di mandare in orbita persone e carichi), ma anche il funzionamento della Stazione Spaziale Internazionale. Il lancio di una navicella con rifornimenti destinati agli astronauti era previsto per il 14 ottobre 2011, seguito da un Sojuz con equipaggio a bordo il 28 ottobre 2011, ma stando alle fonti dell’agenzia di stampa Interfax i lanci sarebbero stati rimandati rispettivamente al 1° e al 14 novembre 2011.
In realtà i rappresentanti delle agenzie spaziali russa e statunitense hanno rivelato che non escludono uno scenario peggiore. “Se per qualche ragione non riusciamo ad inviare un equipaggio entro la fine di novembre 2011 vanno considerate tutte le eventualità, anche quella di un’operazione della stazione senza equipaggio a bordo”, ha anticipato a Interfax Aleksej Krasnov, capo del Centro comando dei voli pilotati di Roskosmos. Anche il capo del programma Iss per la Nasa, Michael Suffredini, ha affermato che la stazione potrebbe passare alla modalità automatica. Ha inoltre asserito che sulla stazione vi erano acqua e ossigeno sufficienti perché l’equipaggio sopravvivesse senza nuovi rifornimenti fino all’estate prossima.
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